Cuneo – È stata contestata e ostacolata per mesi ma oggi, mercoledì, 20 ottobre il consiglio regionale ha approvato a maggioranza, la proposta di legge della Lega per istituire l’Azienda Zero, la maxi struttura sanitaria regionale con molte competenze. 23 sì e 13 no il risultato della votazione.
Voluta da Icardi a tutti i costi perché secondo l’assessore regionale alla sanità il Piemonte “si dota di uno strumento indispensabile che darà maggior efficacia, efficienza, organizzazione e controllo alla Sanità. Uno svolta significativa che porteremo avanti insieme e che apre un capitolo nuovo nella Sanità piemontese”, l’azienda era stata contestata dalle opposizioni e soprattutto da medici e sindacati.
La nuova struttura è pensata per garantire lo svolgimento e il coordinamento regionale di numerose attività: le sue funzioni spaziano dalla gestione dell’emergenza-urgenza extraospedaliera e delle attività del 118, del numero unico di emergenza 112 e del 116117, sino alla centralizzazione e programmazione degli acquisti per le Aziende sanitarie. L’Ente avrà anche tra i suoi compiti il supporto e coordinamento della rete logistica distributiva alla gestione e lo sviluppo del sistema informativo di telemedicina, nonché il coordinamento in materia di medicina territoriale, con particolare riferimento ai percorsi di presa in carico e gestione dei pazienti fragili-cronici e di continuità ospedale-territorio e delle attività relative alla assistenza primaria. Insomma una struttura con molti poteri e molte chiavi decisionali in mano dentro l’assessorato con il rischio (o la scelta voluta?) di svuotarne funzioni e competenze, ma anche di rendere sempre meno autonome e responsabili le singole aziende sanitarie.
Una trentina gli emendamenti esaminati in parte a firma del capogruppo del Pd Raffaele Gallo e in parte di quello di Luv Marco Grimaldi. Il solo approvato è stato quello presentato dalla Giunta regionale per precisare che il modello di gestione operativa dell’Azienda Zero, al pari delle Aziende sanitarie regionali, è disciplinato con atto aziendale di diritto privato e assoggettato al procedimento regionale di verifica degli atti aziendali. Per Gallo (Pd) il provvedimento “che sta per essere approvato è assai diverso da quello approdato quasi un anno fa in Commissione. Ci auguriamo si inizi quanto prima a ragionare sul Piano sociosanitario regionale, all’interno del quale avrebbe eventualmente potuto collocarsi l’Azienda Zero. Spenderemo oltre 3 milioni per realizzarla ma non sappiamo quali saranno i risparmi”. Stesso tono per Sarah Disabato (M5s)che ha osservato che “mentre sono sempre più numerose le falle del sistema sanitario piemontese, a cominciare da liste d’attesa sempre lunghe, noi discutiamo un provvedimento che costituirà probabilmente un doppione dell’esistente” e per Marco Grimaldi (Luv) che ha affermato che “l’Azienda Zero, in questo momento, è quanto mai inopportuna poiché sono evidenti criticità assai più urgenti, a cominciare dall’incapacità dell’Assessorato di gestire il conflitto tra strutture sanitarie e operatori che hanno scelto di non vaccinarsi”.
Per Paolo Bongioanni (FdI) l’Azienda Zero rappresenta “un cambiamento epocale per la costituzione di una nuova governance regionale. E, poiché sono sempre gli uomini a fare la differenza, molto dipenderà da chi sarà chiamato a guidarla”.