Mondovì – Circa un anno fa era stato condannato dal Tribunale di Cuneo per aver cercato di rubare in un negozio di parrucchiera di Mondovì sfondando la vetrina con una bicicletta. Il rumore allertò i residenti dei palazzi vicini e il colpo fallì. Dopo due anni B.Z., di origine marocchina, ha deciso di passare dai furti alle rapine e nel febbraio del 2020 si rese responsabile della rapina per la quale è stato nuovamente processato dal Tribunale di Cuneo. Vittima il proprietario di una sala slot a Mondovì che la sera dell’aggressione si trovava nel locale per le pulizie. “È entrato – ha riferito in aula il teste -, mi ha detto in italiano di aprire la porta del magazzino dove tengo la cassaforte e con una mano mi ha afferrato il collo”. Non riuscendo ad aprirla gli rovistò nelle tasche, prese 500 euro e scappò. Il proprietario del locale in realtà conosceva il suo aggressore che era un cliente abituale della sala slot, “aveva una sciarpa che gli copriva la bocca, non conoscevo il suo nome ma sapevo che era lui, altro un metro e ottanta, con i capelli raccolti in una coda, aveva una felpa con cappuccio”. I militari, subito allertati, capirono dalla descrizione fornita che poteva trattarsi di B.Z. e lo chiamarono sul cellulare, “cercò di sviare i sospetti – ha riferito il maresciallo che era intervenuto – dicendo che si trovava in Liguria, ma il suo cellulare agganciava una cella nei pressi della sua abitazione di Mondovì”. Per l’uomo con vari precedenti penali è stata chiesta e ottenuta la condanna a 6 anni di reclusione e 2.000 euro di multa.