La prima pagina del romanzo evoca proprio una scena di guerra: mentre l’aria vibra ancora per il boato, un uomo, con frammenti di vetro nei capelli e sul viso si allontana con una valigetta in mano, in strade piene di gente, e corre riparandosi la testa, in una pioggia di calcinacci e detriti.Potrebbe essere una città europea bombardata durante la seconda guerra mondiale, dagli aerei tedeschi, o inglesi. O americani. L’uomo si chiama Keith, lavorava nella Torre Nord del World Trade Center, istintivamente trova la strada di casa, o che era la sua casa prima che si separasse dalla moglie. Vuole certamente dire molto che, in un momento di grave crisi, l’uomo cerchi rifugio nella famiglia, punto saldo nel suo mondo che è crollato insieme alle torri. La moglie Lianne lo accoglie, il bambino è felice di riavere il padre a casa. Potrebbe essere l’inizio di un nuovo idillio. Ma l’inten- to del romanzo è quello di indagare sulle conseguenze che l’attacco al cuore dell’America dell’11 settembre ha avuto nell’intimo delle persone, sia di chi è sopravvissuto all’esperienza, come Keith, sia di chi era a casa come Lianne e ha visto tutto in diretta sullo schermo televisivo, sia di chi, come il bambino Justin, figlio di Keith, e i suoi amichetti, non riesce a comprendere e tutto diventa una sorta di nuovo gioco segreto.
È un’America che ha paura, quella del dopo 11 settembre, un’America ripiegata su se stessa, incline a pensare al declino, alla fine di un’epoca, alla necessità di difendersi. Un’America in caduta, sia reale sia metaforica. Negli occhi di tutti, anche di chi legge, corrono alle immagini tremende che hanno inondato i nostri schermi in quel giorno fatidico. Ma leggendo il romanzo di DeLillo, c’è un’altra caduta, possibile, temuta da chi ha il coraggio o l’onestà di guardare bene davanti a sé. La caduta dalla vetta dell’invincibile supremazia, dal mito dell’intoccabilità, da tutte le sicurezze. E, come nella caduta originaria agli albori dei tempi, pure dietro questa caduta c’è una colpa, per chi vuole riconoscerla. Così come in tutti i libri di DeLillo ci sono illuminazioni decisive, miste a complicazio- ni e frastuono fastidioso, un uso dei personaggi che non lascia nulla a cui affezionarsi ma che fa riflettere.
L’uomo che cade
di Don DeLillo
Einaudi
17,50 euro