Cuneo – Sono solite a 163 le lettere di sospensione mandate dall’Asl Cn1 al personale sanitario no-Vax. 89 quelle dell’Asl Cn1 e 74 quelle dell’AslCn2. I sanitari sono sospesi senza stipendio fino al 31 dicembre. Se cambiano idea e si sottopongono alla prima dose potranno rientrare da subito al loro posto di lavoro. E sta avvenendo proprio così in queste ore. Molti con la prospettiva di rimanere senza stipendio fanno marcia indietro.
“Sta avvenendo questo – dice Giuseppe Guerra che è sia direttore generale dell’Asl Cn1 sia presidente provinciale dell’Ordine – che una parte con la prospettiva del mancato stipendio fa marcia indietro ed essendo l’accesso libero ai centri vaccinale comunica che si è sottoposto al vaccino. Siamo partiti da 1.200 prime lettere, per arrivare a 900 per le seconde e a 200 per le terze, la persuasione continua e stando ai dati funziona. Se dal governo Draghi dovesse arrivare l’obbligo vaccinale per i lavoratori della Pubblica Amministrazione e quelli a contatto con il pubblico ci sarebbero più tutele per tutti, datori di lavoro, lavoratori e cittadini”.
Le lettere sono indirizzate ai dipendenti diretti delle Asl ma anche, e soprattutto perché sono la maggior parte, agli operatori di soggetti privati che lavorano nel pubblico. I Sisp delle Asl cuneesi, il Servizio Igiene e Sanità Pubblica, dopo le tre lettere di avvertimento, l’accertamento, l’incrocio dei dati, hanno inviato la comunicazione di sospensione al personale non vaccinato, ai datori di lavoro, Asl e Aso o privati, e ai rispettivi Ordini, che sono undici quelli delle professioni sanitarie. L’Ordine dei Medici provinciale non ha dubbi sulla linea da mantenere: rigore. Il consiglio è chiamato a ratificare la delibera d’urgenza fatta dallo stesso Guerra, che prevede la sospensione senza stipendio fino al 31 dicembre per “tutela della salute pubblica”.
“Rispettiamo la legge – conclude Guerra -. Non c’è interpretazione. Come presidente dell’Ordine faccio una presa d’atto presidenziale d’urgenza e il soggetto è a casa senza stipendio. Per ora fino al 31 dicembre ma già sappiamo che potrebbe anche allungarsi il periodo dell’emergenza”.