Fabio Geda è più di uno scrittore. È un curioso che va alla ricerca del bello nel mondo. È un educatore, è stato il suo primo lavoro, quello che ha ispirato il bestseller “Nel mare ci sono i coccodrilli”, che si batte perché tutti abbiano la possibilità di vivere una vita giusta. E lo dimostra anche in questo suo nuovo libro “La casa dell’attesa” edito Laterza che racconta un suo viaggio alla scoperta del lavoro che fanno i “Medici con l’Africa Cuamm”, una tra le maggiori organizzazioni non governative sanitarie italiane per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane.
Il libro racconta della casa dell’attesa accanto all’ospedale rurale di Chiulo in Angola, sugli altopiani al confine con la Namibia, luogo in cui le donne della provincia vanno a vivere in comunità prima del parto per proteggere sé stesse e i loro figli dagli imprevisti dell’ultimo mese di gravidanza. Geda racconta il lavoro di un gruppo di medici italiani, tra cui la cuneese Laura Villosio che lo ha accompagnato, e le storie di donne e uomini angolani il cui destino è stato trasformato dall’incontro con quei medici e con l’organizzazione cui appartengono. Ma ci sono le strade di Luanda, la capitale, abitata da oltre dieci milioni di persone, strade piene di giovani che attendono di vendere qualsiasi cosa. C’è la bellezza di un ambiente naturale mozzafiato, abitato da popolazioni che lottano con la siccità e la malnutrizione. C’è il ricordo dei ventisette anni di guerra civile.
È un reportage narrativo intenso ambientato in un’Africa che Geda ama, con uno sguardo empatico e profondo. Un reportage che vive anche di letteratura, a cominciare da Agostinho Neto, poeta, medico e politico angolano che crea un filo di continuità fra la politica, il Cuamm e l’autore.
Siamo di fronte alla scoperta delle diverse dimensioni dell’attesa, dello stare fermo, di un tempo passato e presente, di un fermarsi per aspettare che in Geda diventa speranza e sogni da coltivare per rendere il mondo un posto migliore.
La casa dell’attesa
Fabio Geda
Laterza
16 euro





