Sulla questione delle visite e delle prenotazioni fittizie in orari insoliti, si registra una nuova presa di posizione del gruppo Avs in consiglio regionale, con una nota diffusa dalla staff di Giulia Marro.
“Intanto sgomberiamo il campo da un equivoco, che emerge anche dalle parole del direttore Tranchida: da parte nostra non c’è nessun attacco ai medici, che anzi ringraziamo per il loro lavoro. Qui il problema riguarda la gestione delle prenotazioni e l’organizzazione del servizio, non le prestazioni erogate con grande impegno da tutto il personale sanitario.
Per quanto riguarda l’appropriatezza delle prescrizioni sulla medicina nucleare, ci limitiamo ad osservare che molte delle segnalazioni che abbiamo ricevuto riguardano semplici ecografie, che dunque non sono soggette al tipo di verifica ipotizzata dai dirigenti di dipartimento per quanto concerne l’esposizione alle radiazioni. Dalle segnalazioni ricevute, ci risulta inoltre che talvolta non riescono a prenotare gli esami ecografici o radiologici complessi (TAC e RMN) i malati oncologici in follow-up, che seguono il PDTA specifico per la loro malattia o la prescrizione degli specialisti e per i quali l’appropriatezza è fuori discussione.
Ma qui non si coglie il punto: la questione relativa al sistema degli appuntamenti “provvisori”, in orari notturni, senza chiara e adeguata comunicazione, si è originata dallo smarrimento che essa crea nei cittadini, i quali – per superare il timore di non riuscire ad eseguire le prestazioni, spesso urgenti e legati a diagnosi che destano particolare preoccupazione – ricorrono poi, e solo quando possono economicamente, alla sanità privata.
Secondo le segnalazioni raccolte finora, che continuano peraltro ad arrivarci, i pazienti con impegnativa classe B (entro 10 giorni), ma anche D (60 giorni), hanno ricevuto appuntamenti molto oltre i limiti previsti (50 giorni per ecografia in classe B, più di due mesi per RMN caviglia in classe B), scegliendo quindi – nel frattempo – di rivolgersi al privato.
Restiamo comunque in attesa di una risposta e di dati certi rispetto al numero di prenotazioni fissate con questa tecnica e del fatto che siano o meno considerate ai fini di valutare lo smaltimento delle liste d’attesa da parte dell’Assessore Riboldi, che certo non può restare in silenzio su questa vicenda”.