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Mercoledì 3 settembre 2025

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L’Unione del Monviso confida nel riconoscimento dello Stato di Palestina

Approvato l'ordine del giorno per chiedere al Governo di allinearsi alla soluzione "due popoli, due stati"

Paesana

La Guida - L’Unione del Monviso confida nel riconoscimento dello Stato di Palestina

Richiedere al Governo di allinearsi alla soluzione “due popoli e due stati” e, alla luce del riconoscimento dello Stato di Israele già avvenuto, confidare nel riconoscimento dello Stato di Palestina. Di promuovere un cessate il fuoco immediato, l’apertura di corridoi umanitari internazionali a Gaza e in Cisgiordania e la liberazione degli ostaggi.
Trasmettere il documento alla Presidenza del Consiglio dei ministri, ai ministri competenti e alle Camere del Parlamento, ai gruppi parlamentari e ai rappresentanti italiani presso il Parlamento europeo. Sensibilizzare le cittadine e i cittadini attraverso eventi pubblici, campagne di informazione e momenti di dialogo sul tema della pace in Medio Oriente.
È la posizione espressa dal Consiglio dell’Unione Montana dei Comuni del Monviso nel corso della sua ultima seduta – assenti i rappresentanti di Gambasca e di Brondello – visto l’“Appello per Gaza” presentato da diversi cittadini paesanesi il 27 maggio scorso.
“In qualunque caso, è indispensabile che l’esercito israeliano renda accessibili i territori della Striscia all’azione degli organismi internazionali, rendendo possibile la ripresa di piena assistenza umanitaria alle persone. Che venga ridotta alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani, è disumano”.
“Condanniamo con fermezza ogni forma di antisemitismo, così come ogni manifestazione di odio, intolleranza o discriminazione etnica, religiosa o culturale – scrive ancora testualmente la delibera. Il diritto internazionale umanitario non è un’opzione, ma un obbligo vincolante per tutti gli attori in conflitto. La protezione dei civili, l’accesso agli aiuti umanitari e il rispetto delle Convenzioni di Ginevra costituiscono principi fondamentali e inderogabili e la loro sistematica violazione mina i valori stessi su cui si fonda la comunità internazionale”.

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