La “Kalipè al Monviso 3841”, associazione che ha sede in via Ruata a Crissolo e che si occupa di valorizzare il territorio dell’alta Valle Po attraverso l’organizzazione di eventi sociali, culturali e sportivi, ha donato nei giorni scorsi al Comune un canestro da basket, al fine di contribuire alla crescita ed al benessere della comunità e in particolare dei giovani.
Il Comune – che nella gestione del proprio patrimonio sportivo deve garantire sia la piena accessibilità, ma anche l’incremento e la cura dello stesso attraverso nuove acquisizioni, comodati e donazioni, da parte di associazioni, privati cittadini e artisti, in armonia con gli standard che costituiscano principi criteri generali su cui attenersi e che identificano le norme e le procedure da seguire, al fine di contribuire alla crescita ed al benessere della comunità – ha ovviamente accettato di buon grado il dono, ma per farlo – ed ecco il curioso della notizia – ha dovuto provvedere alla stesura di uno specifico atto deliberativo, approvato da due assessori su tre (assente il terzo), peraltro presenti entrambi da remoto. La burocrazia.
Per fortuna la donazione del canestro, avendo per oggetto beni di modico valore, ritiene superflua la stesura di un apposito atto pubblico.
Kalipè è un termine in uso nelle zone himalayane che viene rivolto a chi si incammina verso le montagne. È un augurio il cui significato è quello di poter “camminare sempre a passo corto, e lento“.