Pur se ridotta alla stregua di appuntamento mercatale o poco più, la tradizionale fiera di San Chiaffredo, il Santo Patrono della diocesi di Saluzzo continua per Crissolo ad essere uno degli appuntamenti “clou” di ogni fine estate ed a essere rivestita di quell’alone che le conferisce un fascino particolare.
Perché qui Chiaffredo, soldato dell’impero Romano, non è un Santo come tutti gli altri.
Il culto di questo santo nacque in un contesto affatto particolare. Pare infatti, come narra un’antica leggenda, che all’inizio del sec. XIV, nell’allora sperduta località di Crissolo, svariate volte una persona cadde da un dirupo senza riportare alcun danno fisico. La cosa destò stupore tra i testimoni dell’accaduto, facendoli gridare al miracolo. Il casuale rinvenimento operato da un contadino, arando il terreno ai piedi del dirupo, di un sarcofago contenente i resti di un corpo umano, fece supporre alla popolazione locale che si trattasse di un santo per la cui intercessione si era salvato da più incidenti il loro compaesano, tutto ciò si disse in seguito a rivelazione divina. Nel dialetto locale a questo misterioso personaggio fu attribuito il nome di “San Ciafrè” e sulla sua tomba sorse il celebre santuario votivo di Crissolo.
L’appuntamento di sabato 6 settembre sarà una rassegna che farà perno sulle specialità enogastronomiche, e non solo, del territorio. Senza dimenticare l’occhio di riguardo che lo stesso riserva anche agli animali, con la fiera del bestiame e l’esposizione zootecnica.
Alla Fiera di San Chiaffredo, la Regione ha assegnato la qualifica di Fiera di Rilevanza Locale e pertanto gli operatori potranno partecipare esclusivamente se invitati dall’Amministrazione Comunale.
Gli operatori che desiderano partecipare alla manifestazione possono comunque inviare domanda di partecipazione, la quale sarà valutata dall’Amministrazione comunale e sarà data all’interessato dovuta risposta di accoglimento o diniego.
Una giornata al sole (si spera) dei 1300 metri di Crissolo, che servirà a che per un giro fra le sue strade e stradine, per scoprirne taluni scorci davvero impagabili e gustare un pranzo in uno dei locali ancora aperti in paese.