A pochi giorni dall’entrata in vigore di “Piemove”, la misura della giunta Cirio per il trasporto urbano gratuito riservata però solo agli studenti universitari under 26 con ISEE fino a 85.000 euro e soltanto nei capoluoghi sede di università, il circolo Pd di Savigliano ha espresso forte preoccupazione e i consiglieri provinciali del gruppo “La Nostra Provincia” (Davide Sannazzaro, Stefania D’Ulisse, Loris Emanuel e Alberto Gatto) intervengono chiedendo modifiche alla misura decisa dalla giunta Cirio.
“Restano – scrivono – infatti escluse realtà importanti come Savigliano – con i suoi corsi di Scienze della Formazione, dell’Educazione e di Tecniche Erboristiche – oltre a Pollenzo, Ivrea, Alba o Verbania. E ancora più grave appare l’assenza di attenzione verso gli studenti delle scuole superiori, che ogni giorno si spostano verso Cuneo, Alba, Bra, Savigliano, Fossano, Saluzzo o Mondovì, affrontando costi di trasporto spesso insostenibili per molte famiglie.
Al di là della replica piccata dell’assessore Gabusi – che conferma l’idiosincrasia della Giunta Cirio verso qualunque critica, anche quando costruttiva – i Dem saviglianesi della giovane segretaria Guerra devono aver toccato un nervo scoperto, se è seguita a stretto giro la presa di posizione del Patto Civico di Robaldo, che in Consiglio Provinciale ribadirà i limiti dell’attuale progetto “Piemove”, richiedendo correttivi.
Condividiamo pienamente questa posizione e pertanto anche l’ordine del giorno presentato dai consiglieri provinciali del Patto Civico per la Granda, i quali come noi riconoscono che “Piemove” sia un aiuto concreto per la mobilità sostenibile e il diritto allo studio, ma parziale e mal attuata poiché troppi studenti – sia universitari pendolari sia delle scuole superiori – ne sono esclusi.
La Nostra Provincia chiede dunque alla Regione di superare ogni atteggiamento di chiusura e di accogliere questo invito al confronto, lavorando per rendere “Piemove” davvero capillare, equo e inclusivo. Sarebbe l’occasione concreta per dimostrare che lo slogan “studiare è un diritto, muoversi anche” può diventare una responsabilità reale e un impegno verso tutti i giovani piemontesi, specie se residenti novelle aree interne”.