Il rombo del motore dei trattori allineati in via Bealera Nuova e un concerto di clacson hanno salutato con una nota insolita la conclusione della festa di San Magno, celebrata questa mattina alla cappella posta nel centro di Borgo San Dalmazzo, da sempre punto di riferimento per il mondo agricolo e per i lavoratori legati alla vita dei campi.
Al termine della Messa, con il ricordo di quanti hanno dedicato nel tempo energie e attenzioni per la cura della chiesa, si è svolta la benedizione dei trattori. Nel portare il saluto dell’amministrazione comunale, la sindaca Roberta Robbione ha annunciato l’avvio di un progetto per la valorizzazione e la riscoperta della storia di Borgo (che sfocerà in una pubblicazione) in cui troveranno spazio anche le vicende legate alla chiesa di San Magno e al settore agroalimentare di Borgo, un tassello fondamentale dell’economia del territorio.

A testimoniare il legame tra il mondo contadino e la devozione per San Magno è esposta, nel coro della cappella, insieme ad alcuni ex voto, una pergamena del 1945 che riporta l’elenco dei benefattori, in cui compaiono i riferimenti alle tante cascine in attività nell’immediato Dopoguerra. Oggi la cura della cappella è portata avanti da un attivo gruppo di volontari e volontarie, guidate dalle instancabili Roberta e Romina, con la collaborazione, tra gli altri, di Elio Forneris che si occupa degli arredi floreali. In occasione della festa di San Magno i volontari hanno anche organizzato la cena dell’amicizia che ieri sera, sabato 23 agosto, ha visto la partecipazione di un’ottantina di persone, riunite nel salone della parrocchia di San Dalmazzo.


