Chiamate “sospetto spam” e marketing telefonico aggressivo: arrivano (finalmente) le prime contromisure, a tutela della privacy di ciascuno di noi. Da domani (martedì 19 agosto) scatta la nuova normativa voluta dall’Agcom (autorità garante per le comunicazioni) per tutelare i cittadini da queste forme di contatto sempre più invadenti scelte da aziende per attirare nuovi clienti, e messe in atto da call center che sfruttano la tecnologia a loro vantaggio. Si tratta di una novità significativa per milioni di italiani, stufi di ricevere continuamente telefonate commerciali; o almeno, questa è l’aspettativa, pur a fronte della scarsa efficacia dimostrata dal “registro delle opposizioni”.
Da domani (martedì 19 agosto) scatta il blocco a chiamate provenienti dall’estero che però usano numeri fissi italiani (inesistenti e non registrati), per indurre l’interlocutore a rispondere (per sentirsi poi proporre nuovi contratti o prodotti vari, o magari sentire una voce preregistrata che promette bonus, risparmi, lavoro, dalle bollette ai bitcoin). Tra tre mesi (dal 19 novembre), un altro passaggio, anche questo importante e atteso: lo stesso blocco varrà per i numeri di telefonia mobile.
L’Agcom cerca quindi di mettere un freno al telemarketing selvaggio che si avvale di una pratica scorretta conosciuta come “spoofing”, cioè della variazione del numero del chiamante. Alcune associazioni di consumatori, in particolare quelle che hanno sollecitato più volte la politica sull’argomento, si dicono scettiche sull’effettiva forza del provvedimento, perché temono la capacità di aggirare le norme da parte di migliaia di call center attivi in Italia e all’estero. Secondo alcune stime, nel 2024 le chiamate di questo genere sono state almeno 15 miliardi, nel nostro Paese, cioè almeno cinque a settimana per ciascun italiano, neonati compresi. Una “presenza quotidiana” di cui pochi sentono l’esigenza…