È stata votata a maggioranza la manovra sull’Irpef della Regione, che prevede per i periodi di imposta 2026 e 2027 l’applicazione di una maggiorazione all’aliquota dell’addizionale regionale dello 0,55 per cento per i redditi oltre i 15 mila e fino 28 mila euro, e dello 0,56 per cento per i redditi oltre i 28 mila e fino a 50 mila euro.
Dal periodo di imposta 2026 saranno inoltre applicate detrazioni di 100 euro per i contribuenti con più di due figli a carico, per ciascun figlio, e di 500 euro per i contribuenti con figli a carico portatori di handicap, sempre per ciascun figlio. Dal 2028 l’aliquota dell’addizionale regionale sarà rimodulata con il passaggio da quattro a tre scaglioni di reddito.
Ma l’approvazione sarà definitiva con la votazione finale, ormai in dirittura d’arrivo, del disegno di legge “Assestamento al bilancio di previsione finanziario 2025 – 2027”, previsto per lunedì 4 agosto. Nella seduta di oggi sono stati votati quasi tutti i 1367 emendamenti presentati e lunedì l’Aula dovrebbe chiudere l’esame del provvedimento, esaminando poi i 32 atti di indirizzo collegati.
“Reperire i fondi con le tasse non pagate, come quelle sul bollo auto”
Nel corso della mattina di sabato 2 agosto si è svolta la discussione generale sul provvedimento, con gli interventi dei relatori, Debora Biglia (Fi) per la maggioranza mentre per la minoranza Sarah Disabato (M5s), Fabio Isnardi (Pd) e Alice Ravinale (Avs) hanno contestato duramente il provvedimento, con striscioni e anche la maschera del governatore Cirio (https://laguida.it/2025/08/02/aumento-irpef-regionale-la-protesta-della-minoranza-questo-blitz-estivo-e-una-vergogna-cirio-dove/).
I consiglieri di maggioranza hanno rimarcato la necessità di introdurre l’aumento per evitare la diminuzione dei successivi trasferimenti da parte dello Stato, mentre i consiglieri di opposizione hanno obiettato che creerà disagi in particolare ai cittadini del ceto medio, soprattutto dipendenti e pensionati con redditi da 15 a 28 mila euro. Hanno ribadito che sarebbe stato meglio reperire i fondi necessari recuperando le tasse non pagate, per esempio quelle sul bollo auto.
In base al contingentamento dei tempi di discussione sono poi intervenuti i consiglieri di opposizione: Gianna Pentenero, Domenico Ravetti, Domenico Rossi, Daniele Valle, Alberto Avetta, Monica Canalis, Nadia Conticelli, Mauro Salizzoni, Laura Pompeo, Emanuela Verzella (Pd), Alice Ravinale, Giulia Marro, Valentina Cera, (Avs), Sarah Disabato (M5s). I consiglieri di maggioranza: Fabrizio Ricca, Marco Protopapa, Gianna Gancia (Lega), Silvio Magliano (Lista Cirio), Roberto Ravello (Fdi).
Donne vittima di violenza, urbanistica e diritti di escavazione
L’Aula ha inoltre approvato: un emendamento a firma Marina Bordese (Fdi) in materia di contributi ai Comuni per l’adeguamento degli strumenti urbanistici alle scelte della pianificazione regionale; due emendamenti presentati da Nadia Conticelli (Pd) che prevedono l’istituzione di un fondo per favorire l’indipendenza economica delle donne vittime di violenza, con l’obiettivo di integrare la dotazione statale del reddito di libertà, garantendo la copertura delle domande ammissibili ma non soddisfatte per esaurimento delle risorse nazionali. Infine, l’emendamento a firma Domenico Rossi (Pd) in materia di cave che rivede gli oneri per i diritti di escavazione a decorrere dal 1° gennaio 2026. Gli oneri saranno poi aggiornati ogni due anni sulla base dell’indice Istat.