Fa già discutere il rinnovo della giunta della Camera di Commercio di Cuneo. Confcooperative Piemonte Sud ha infatti affidato a un comunicato stampa le dichiarazioni del presidente Mario Sacco e del vicepresidente vicario Alessandro Durando a esprimere disaccordo per le nomine. “Come Confcooperative – spiega Alessandro Durando – non condividiamo il disegno che si è venuto a definire con la nuova giunta camerale. Disegno che ha escluso il nostro mondo dal suo organo di indirizzo, decisione che non possiamo condividere. Le ragioni di questa nostra valutazione critica sono differenti: sia di merito che di metodo. Riteniamo la Camera di Commercio la casa delle imprese che deve saper rappresentare e valorizzare la pluralità del mondo imprenditoriale cuneese. Il criterio che deve caratterizzare la composizione dei suoi organi di governo deve essere aperto e inclusivo. Ci troviamo in una istituzione pubblica che deve perseguire l’interesse generale. Come del resto è stato in tutti questi anni, dove la giunta vedeva il coinvolgimento di figure del mondo industriale, dell’artigianato, del commercio, dell’agricoltura e appunto della cooperazione. Nell’ultimo mandato (dove la giunta per effetto della riforma è passata da 12 a 7 componenti) questo dato era stato rafforzato assegnando a tutti questi mondi compresa la cooperazione la vicepresidenza. Il solo criterio dei numeri lo riteniamo insufficiente per una decisione così delicata e importante. Inoltre, per come viene a determinarsi, il grado di rappresentatività dei vari settori non dà ragione del sistema che rappresentiamo. La cooperazione si inserisce in modo virtuoso nella comunità economico sociale provinciale, in più direzioni: nell’agricoltura, con cooperative di conferimento di prim’ordine su tutti i settori; nel credito, con le otto Banche di Credito Cooperativo con sede provinciale; con la cooperazione sociale primo attore interlocutore del welfare territoriale, così nel settore della produzione lavoro, culturale, del consumo e dell’abitare. L’insieme di queste esperienze ne evidenziano una dimensione qualitativa ma anche quantitativa significativa. Offre ai differenti settori che le altre associazioni esprimono un contributo ulteriore portando un valore aggiunto. Una presenza viva nella comunità operosa e della cura. Non è una semplice forma giuridica. Senza contare le strutturate e costanti relazioni con il mondo delle istituzioni locali. Riteniamo pertanto la scelta fatta una miopia istituzionale, un errore, in cui hanno prevalso i rapporti di forza. In un luogo dove più che occupare spazi è importante, per il bene del nostro territorio, innescare processi favorendo logiche collaborative. Un mancato riconoscimento sociale che la cooperazione cuneese non merita”.
“Sul versante del metodo – prosegue Durando – con cui si è pervenuti a questo esito esprimiamo delle valutazioni non positive. Perché disconosce una storia, che ha guidato la definizione della composizione della giunta in tutti questi anni, fatto di dialogo e scambio costruttivo Siamo stati messi di fronte ad una decisione già presa senza coinvolgimento e possibilità di confronto. Considerando il lavoro svolto in questi ultimi decenni dai rappresentanti della cooperazione in consiglio e in giunta camerale, fatto di lealtà e impegno, questi mancati passaggi si presentano come uno sgarbo associativo. Rinnoviamo il nostro rispetto a tutti i settori produttivi e tanto più alle persone che qui li rappresentano, certi che chi sarà eletto in giunta porterà un fattivo contributo alla Camera di Cuneo. La cultura che ci appartiene non farà mancare a livello territoriale la nostra disponibilità e collaborazione, soprattutto nei confronti della presidenza e della struttura camerale. Per queste ragioni non abbiamo partecipato al voto perché non ci siamo riconosciuti nei criteri adottati e nel percorso realizzato.
“Si è voluto far prevalere una logica di numeri a scapito di una soluzione economico sociale istituzionale molto più importante per il territorio in coerenza con il “Modello Cuneo” – commenta il presidente Sacco -. Mi spiace molto per il comportamento di Confindustria. Si sono dimenticati che noi siamo stati i primi a sottoscrivere la candidatura di Mauro Gola alla Presidenza della Fondazione Crc. Comunque faremo la nostra parte con Alessandro Durando, che è presente nel Consiglio Camerale, in modo costruttivo a favore del territorio e della Camera di Commercio di Cuneo”.