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Venerdì 1 agosto 2025

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Approvato il rendiconto della Regione, ma i debiti superano i crediti

Entrate per 16,59 miliardi, spese per 16,34 miliardi, ma i residui passivi sono superiori al residui attivi di oltre mezzo miliardo

Torino

La Guida - Approvato il rendiconto della Regione, ma i debiti superano i crediti

Entrate per 16,59 miliardi, spese per 16,34 miliardi. Via libera dopo ore di sedute, in Consiglio al rendiconto della Regione Piemote per l’esercizio finanziario 2024.
Nel dettaglio, sono state accertate entrate complessive per 16,59 miliardi di euro, di cui 14,12 riscossi e versati e 2,47 ancora da riscuotere. Sul fronte delle spese, sono 16,34 miliardi di euro gli impegni complessivi: 13,61 miliardi pagati e 2,73 miliardi da pagare.
Alla chiusura dell’esercizio, i residui attivi totali ammontano a 5,56 miliardi di euro, mentre i residui passivi, ovvero i debiti di un’amministrazione nei confronti di terzi, raggiungono i 6,09 miliardi. La situazione di cassa è stata determinata in 310,2 milioni di euro, mentre il disavanzo è pari a 1,065 miliardi di euro.
Il 16 luglio scorso il provvedimento ha ottenuto la parifica da parte della Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti con qualche prcisazioni e qualche richiesta: i problemi rimangono sulla carenza di liquidità, che rallenta i pagamenti verso enti locali e soggetti non commerciali; i residui attivi e passivi ancora elevati, i fondi pluriennali vincolati con continui rinvii di spesa agli esercizi successivi; gli accantonamenti in aumento per crediti di dubbia esigibilità; le perdite delle partecipate. Ma il problema vero resta la sanità, con una spesa che è aumentata fino a 10,59 miliardi di euro.

Per la relatrice di maggioranza Debora Biglia (Fi) “dal rendiconto emergono indicatori economici positivi, frutto di una gestione oculata che questa maggioranza sta portando avanti da diversi esercizi. Risultato che ci è stato riconosciuto anche con il giudizio di parifica della Corte dei Conti. Particolarmente significativa l’opera costante di riduzione del disavanzo per garantire la stabilità finanziaria senza rinunciare agli investimenti per i cittadini”.
Critica la relatrice di minoranza Alice Ravinale (Avs): “La discussione non ha avuto la linearità che richiederebbe un provvedimento così importante. La Giunta ha presentato un emendamento che modifica di 30 milioni di euro le partite attive due giorni prima della parifica della Corte dei Conti, per questo non possiamo parlare di passaggio trionfale. Abbiamo uno stock di crediti che non riusciamo a riscuotere, solo per il bollo auto parliamo di evasione di 325 milioni di euro, ben superiore al gettito previsto dall’aumento Irpef”.
L’altro relatore di minoranza, Fabio Isnardi (Pd), ha evidenziato che “la questione principale rimane la grande mole di residui attivi e passivi. Anche se incassassimo tutti i crediti non avremmo comunque risorse sufficienti per coprire i debiti. Alcuni residui attivi risalgono a diversi anni fa e su questo andrebbe fatto un approfondimento, perché la stessa Corte dei Conti ha messo l’accento su questo aspetto. Anche le difficoltà di cassa sono un problema, ci sono realtà che vedranno il pagamento dei contributi nel febbraio 2026, questo mette in grande difficoltà anche i piccoli comuni e le associazioni, che rinunciano a partecipare ai bandi regionali perché sanno che vedranno il bonifico del contributo molto in ritardo”.

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