Ma Egea, fin da prima del passaggio alla proprietà Iren, queste certezze le ha sempre avute. La provincia di Cuneo, come è nella normalità, nel 2017 aveva fatto le sue scelte: la gestione dell’acqua sarebbe stata pubblica in house per i prossimi trent’anni. Il gruppo Egea e le sue aziende di settore, Tecnoedil, Alpi Acque, Alse e parzialmente Mondo Acqua non avevano alcun titolo a rientrare in quel modello. Nessun danno c’è mai stato per l’azienda, nel settore idrico si lavora così e si sa fin dalla assunzione del servizio: a scadenza perdi l’affidamento e sei ripagato con il Valore Residuo (VR) per tutti quegli investimenti che hai fatto e non hai ancora recuperato in tariffa. La vecchia proprietà Carini non se n’era mai fatta una ragione ed aveva intentato ricorsi su ricorsi, tutti regolarmente persi, che hanno causato danno su danno a tutto il settore e agli utenti. Quindi quando Iren è subentrata nella proprietà sapeva benissimo che quel settore non faceva più parte del suo asset. Noi pensavamo che lo avesse metabolizzato, tanto più che aveva accettato, senza fiatare, di cedere le sue quote in tutte le società miste del territorio. Ora che gli rimane solamente Egea Acque in proprietà totale, sembra essere tornata sulle posizioni di Carini che pensava di poter conservare la gestione. È ingiustificata l’enfasi di Riu nel minacciare nuovi ricorsi proprio quando tutte le istituzioni provinciali nella Conferenza d’Ambito convocata dall’Autorità il 22 luglio scorso, hanno approvato all’unanimità (con un solo astenuto) il piano di pagamento del VR da parte di Cogesi, mediante il deposito entro fine estate di buona parte dei circa 70 milioni di euro su un conto vincolato, assicurando la totalità del pagamento non oltre il 30 novembre. Egea Acque non ha visto ancora un euro di quell’importo? E ci mancherebbe, chi pagherebbe una casa al venditore senza neppure averla vista e senza un compromesso preliminare? Egea Acque invece di accelerare i lavori del tavolo tecnico con Cogesi per concordare il passaggio di consegne ed incassare il VR, minaccia ricorsi e lamenta di trovarsi in un “limbo”. Ma il limbo se c’è lo sta costruendo con le sue mani: Iren si scorda che dalla vecchia Egea Acque non ha ereditato solo onori ma anche le sue carenze come ad esempio la mancata realizzazione degli investimenti in anni precedenti, l’improprio trattenimento per anni dei fondi incassati per conto di Ato4 e non da ultimo le implicazioni patrimoniali che potrebbero derivare dal procedimento per falso in bilancio della capogruppo pendente presso il tribunale di Asti. Noi sappiamo che in realtà il limbo non c’è perché le bollette le incassa regolarmente, i soldi per fare gli investimenti gli sono arrivati dalle banche ed al momento della liquidazione del VR gli saranno naturalmente riconosciuti. Non avrà aggravi occupazionali perché tutti i dipendenti del settore verranno trasferiti al nuovo gestore.
Allora ci sembra confermato il dubbio che mentre minaccia ricorsi contro il mancato pagamento del VR in realtà ancora una volta stia cercando di voler impropriamente mantenere la gestione. Pensavamo che queste “illusioni” fossero finite con il cambio di proprietà ma evidentemente anche per Iren è traumatico rinunciare a un settore che rappresenta poco in termini assoluti ma che fornisce una gran quantità di utili certi e benefici collaterali. Si rassereni Riu: il tempo dei ricorsi contro la gestione pubblica è trascorso ormai da anni e non c’è spazio per intentarne altri. È per noi incomprensibile che i comuni a guida progressista che
controllano Iren, non abbiano imposto al management il rispetto del referendum del 2011 e la scelta della provincia del 2017. In particolare il secondo azionista, il Comune di Torino, che nel suo territorio comunale e metropolitano ha scelto da tempo la gestione pubblica, non può tollerare questi comportamenti da parte della sua società nei confronti degli altri territori piemontesi.
Confidiamo che si ravveda. Perciò AD Riu, che lei lo voglia o meno la conclusione sarà la seguente: sarete costretti a sedervi al
tavolo tecnico per raggiungere l’accordo per la migrazione del ramo d’azienda, quindi incasserete entro novembre i milioni del VR di vostra spettanza che si stanno accumulando sul conto dedicato (a fine luglio saranno già ben 42) e sgombrerete il campo”.