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Sabato 26 luglio 2025

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Il Parco Fluviale Gesso e Stura e la sicurezza

Il consigliere Franco Civallero: “Non è così sicuro come si pensa”. L'assessore Demichelis: “Non accetto queste affermazioni: tutto è migliorabile ma la situazione è controllata, è un parco frequentato che ci invidiano in tanti”

Cuneo

La Guida - Il Parco Fluviale Gesso e Stura e la sicurezza

Pedancola e sicurezza: il Parco fluviale Gesso e Stura è stato protagonista della prima serata di Consiglio comunale, con due diverse interpellanze di Franco Civallero (Forza Italia).

Sulla questione sicurezza  il consigliere forzista ha detto: “Da quando lo frequento un po’ di più ho notato strani movimenti. Non è così sicuro come si pensa. Servono provvedimenti urgenti” ha detto.

“Questa criticità rischia di non renderlo fruibile come dovrebbe essere” gli ha fatto eco Paolo Armellini (Indipendenti). “Non sono per nulla d’accordo: mi sembra sia pericoloso tutto il resto della città tranne il Parco fluviale – è intervenuto Nello Fierro (Beni Comuni) -. Temo questa sia più una percezione alimentata da suggestioni che non la realtà”.

Ha risposto l’assessora alla Polizia Municipale Cristina Clerico. “Frequento il Parco da decenni e una sensazione di sicurezza come negli ultimi anni nel Parco non l’ho mai vissuta. È sempre più frequentato e i passaggi delle forze dell’ordine non mancano. Questo non significa che in quello spazio ampio chilometri non possano verificarsi avvenimenti anche molto spiacevoli, tuttavia l’attenzione è alta e posso garantire che c’è tutt’altro che disingaggio. Alcune aree sono anche dotate di videosorveglianza. Cogliamo comunque l’invito a tenere alta l’attenzione”.

“Facciamo attenzione a far cattiva pubblicità al Parco – ha aggiunto l’assessore al Parco fluviale Gianfranco Demichelis -. Non accetto queste affermazioni. È un parco frequentato, che ci invidiano in tanti. Tutto è migliorabile ma la situazione è assolutamente controllata, con videosorveglianza e passaggi frequenti delle forze dell’ordine. Certo, i guardia parco ci servirebbero, per un presidio in tutti i sensi, anche dal punto di vista della sicurezza ambientale, per questo ho già avuto diversi incontri con la Regione perché ci diano una mano”.

La pedancola

In consiglio si è parlato, su richiesta di Civallero, anche della pedancola che collega Cuneo alla Mellana e che è stata ripristinata oggi, venerdì 25 luglio. Si tratta del consueto guado temporaneo che ogni anno viene realizzato e che regge fino a che le piene del torrente non lo distruggono. A dare imput all’interpellanza un’errata interpretazione della notizia dell’investimento dei 17.500 euro che sono appunto una parte di quelli che serviranno per la realizzazione del guado temporaneo e non invece per la progettazione di una soluzione stabile.

“Tutti vogliamo la realizzazione della pedancola in forma definitiva, ma parliamo di 360 metri e l’investimento che servirebbe è ingente – ha risposto l’assessore al Parco fluviale Gianfranco Demichelis -. Recentemente abbiamo incontrato i tecnici della Regione per la progettazione futura di un attraversamento stabile, ma ci hanno ribadito che per ragioni di sicurezza idraulica non potrà mai essere autorizzato un guado permanente in alveo. L’Amministrazione tiene davvero a trovare la soluzione definitiva, che però deve essere autorizzata dalla Regione e deve avere un costo ragionevole. Abbiamo un progetto nel cassetto, ma costa 4 milioni di euro e trovare un finanziamento del genere per un attraversamento ciclopedonale su un torrente è difficilissimo. Stiamo lavorando a una soluzione mediana”.

Dal 2020 è stata sottoscritta una convenzione con la Regione che autorizza la gestione di un guado provvisorio che viene annualmente progettato e realizzato con materiale ghiaioso prelevato dal torrente stesso. La sua rottura è prevista durante le piene ed è studiata perché venga appositamente partendo dalle due estremità, per tutelare l’incolumità dei cittadini. Il guado è inoltre oggetto di un protocollo di intesa con il comune d Boves, che trasferisce parte delle risorse necessarie al ripristino ogni anno, appunto quei 17.500 €.

“Anziché usare i soldi per altri progetti come piazza Europa, potreste usarli per questo. Accontentereste più persone” ha risposto Civallero.

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