Tavolo “sociale” in Prefettura, giovedì 17 luglio, per individuare le modalità di intervento e di gestione dei bivacchi dei lavoratori stagionali della frutta in parco Gullino a Saluzzo. In particolare, si tratta di persone alla ricerca di lavoro o arrivate a Saluzzo per aggregarsi con i propri connazionali, senza avere né un contratto né una promessa di lavoro. L’incontro è stato convocato dal Prefetto, Mariano Savastano, che ha sottolineato come si tratti di una “tematica certamente non di ordine pubblico o di pubblica sicurezza, che pertanto non può essere affrontata e risolta con il solo intervento delle Forze di polizia. Inoltre, esula dall’ambito di intervento sia del Protocollo di gestione dell’accoglienza, sia dalla progettualità Pnrr, ma ha un risvolto di carattere sociale, meritevole di attenzione, attraverso il coinvolgimento degli enti caritatevoli, del terzo settore e del volontariato sociale, già da tempo impegnati e attivi nell’accoglienza”.
Bagni pubblici, pulizia, accoglienza diffusa
Il tavolo sociale, a cui hanno partecipato i rappresentanti del territorio, degli enti e delle realtà coinvolte, ha proposto alcune misure da realizzarsi nel breve termine per fronteggiare la situazione, come l’apertura dei bagni pubblici in Parco Gullino, nelle fasce orarie di maggiore utilizzo, dalle 6 alle 9 e dalle 19 alle 22, con un servizio di sorveglianza e con un servizio di pulizia quotidiana, ogni mattina, disposta dal Comune di Saluzzo, al fine di “contenere e prevenire criticità igienico-sanitarie e garantire l’adeguato decoro”. Proseguirà il lavoro svolto dalla compagnia dei Carabinieri di Saluzzo, con la Polizia Locale e le associazioni del privato sociale, al fine di individuare, tra chi dorme nel parco, coloro che sono in possesso di un contratto di lavoro o di una promessa di lavoro e che, pertanto, potranno essere indirizzati presso le strutture di accoglienza diffuse sul territorio, riducendo il numero delle persone accampate nel Parco.
Ampliamento dei posti disponibili
La Caritas di Saluzzo ha invece espresso la disponibilità a incrementare, da subito, l’attuale capienza di 27 posti letto con ulteriori 18 posti, tramite due container e riorganizzazione degli spazi di una struttura già esistente, arrivando fino a 45 posti in totale. Inoltre, su suggerimento della Cri, il Comune di Saluzzo attiverà un momento di confronto con il Comune e la Caritas di Savigliano, per verificare la possibilità di utilizzare alcuni dei posti letto della struttura saviglianese, che ha già ospitato nel periodo invernale dei senzatetto, anche in questa stagione estiva, caratterizzata dall’intensa attività di raccolta della frutta. Il sindaco di Saluzzo ha manifestato la disponibilità di anticipare, rispetto al 4 agosto, la data di apertura della struttura dedicata all’accoglienza presente nel Comune.
Altre aree da individuare e ordinanza anti-bivacco nel Parco
Per le misure a medio e lungo termine il Prefetto ha sottoposto alle valutazioni del Comune l’opportunità di individuare un’altra area, più idonea, più periferica e da attrezzare, per poter ospitare quanti, arrivati a Saluzzo senza lavoro e che non hanno trovato posto presso la Caritas, scelgono di accamparsi nel Parco Gullino. Tale iniziativa, che potrebbe trovare le necessarie risorse finanziarie attraverso un progetto da presentare alle fondazioni bancarie, necessita di essere affiancata da un’ordinanza “anti-bivacco” nel medesimo Parco, adottata dal Sindaco in qualità di autorità sanitaria locale, a tutela della salute pubblica. La proposta è ora all’esame dell’Ente. Il sindaco di Lagnasco, presidente dell’associazione del Distretto del Cibo e della Frutta, ha aperto alla possibilità di individuare tale area anche nel territorio degli altri Comuni interessati dal fenomeno e dal sindaco Saluzzo è arrivata la proposta di affrontare il problema con un “approccio diffuso” sul territorio. In particolare, il Comune di Saluzzo si è dichiarato disposto ad ospitare metà degli individui che si trovano nel Parco Gullino, promuovendo la distribuzione della restante parte in aree individuate dagli altri Comuni del Distretto.
“Il problema – ha sottolineato il Prefetto in chiusura – non è “di facile soluzione” e deve essere affrontato con lo spirito di collaborazione che ha sempre contraddistinto le parti coinvolte, senza strumentalizzazioni, con estrema concretezza e pragmatismo. Il tavolo è e rimane aperto, con la possibilità di essere attivato anche in sede locale direttamente presso il Comune di Saluzzo per definire gli aspetti più pratici ed operativi con gli altri soggetti coinvolti. Ogni altra ulteriore proposta, concreta e realizzabile da un punto di vista amministrativo, che qualsiasi soggetto o Ente volesse presentare sarà ben gradita”.
In apertura dell’incontro, il Prefetto, ha ricordato come il cosidetto “modello Saluzzo”, sia stato “ulteriormente perfezionato grazie al progetto Pnrr del quale il Comune di Saluzzo è soggetto attuatore, affiancato da sette Comuni del territorio e che, una volta concluso, implementerà di ulteriori 52 posti letto la capienza complessiva delle accoglienze: la cabina di coordinamento istituita dal Governo presso le Prefetture è stata la sede del dialogo e del confronto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e con il commissario straordinario per il superamento degli insediamenti abusivi ed il contrasto di ogni forma di sfruttamento del lavoro, Maurizio Falco, che ha portato alla firma della Convenzione e dato formalmente avvio agli interventi di riqualificazione di altre strutture di accoglienza. Tali strumenti hanno permesso e permetteranno di ridimensionare un problema che, fino a pochi anni fa, era ben più ampio e impattante”.