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Mercoledì 16 luglio 2025

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Vernante senza medico di base: “Non si può abbandonare la montagna”

La consigliera Giulia Marro interroga l'assessore regionale alla Sanità sulla precarietà del presidio sanitario nelle aree montane

La Guida - Vernante senza medico di base: “Non si può abbandonare la montagna”

Dal 10 luglio Vernante è senza medico di base in seguito alla cessazione dell’attività della dottoressa Silvia Palagi, come segnalato in un articolo da La Guida. Sull’argomento torna la consigliera regionale Giulia Marro, che interroga sulla questione l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi.

“A partire dal 10 luglio il Comune di Vernante è rimasto privo di un medico di base titolare, dopo la cessazione dell’incarico della dottoressa Silvia Palagi. Si tratta dell’ennesima sostituzione temporanea, che negli ultimi due anni ha visto ben quattro cambi di professionisti: un dato che fotografa con estrema chiarezza la precarietà del presidio sanitario nelle aree montane. Su questa vicenda, dopo la segnalazione dell’amministrazione di Vernante, è stata presentata un’interrogazione dalla consigliera regionale Giulia Marro, che ha chiesto conto alla Giunta di quali azioni intenda mettere in campo per evitare che casi come quello di Vernante diventino la norma nei Comuni delle nostre valli. Nella sua risposta, l’assessore regionale alla Sanità ha riconosciuto la gravità della situazione, attribuendola a una “cattiva politica dei numeri” nella programmazione nazionale – con 10.000 pensionamenti in più rispetto ai nuovi laureati – e ha ricordato le recenti misure adottate, come la creazione delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT), équipe di circa 20 medici che dovrebbero servire fino a 30.000 pazienti”.

“Pur ammettendo l’urgenza del problema, la Giunta ha allo stesso tempo spiegato che un ritorno diffuso alla presenza stabile di medici di medicina generale nei Comuni montani non è attualmente ipotizzabile: non ci sono abbastanza medici, in montagna quanto in città. Si punta tutto sulle AFT, che sono tuttavia ancora in fase di attuazione e pongono interrogativi rispetto alla loro reale fattibilità nei territori più decentrati. Tanto più che la Regione non dispone oggi di strumenti per indirizzare i medici verso zone meno servite, dove il contesto – dalla carenza di servizi alla difficoltà di collegamenti – rende più complessa l’attrattività del territorio. Questo nonostante gli sforzi degli amministratori locali, che spesso devono farsi carico direttamente dei costi di mantenimento degli ambulatori, come avviene oggi a Vernante. Affrontare la questione della carenza di personale sanitario richiede una visione più ampia, che includa anche azioni di valorizzazione e sostegno alla residenzialità nelle aree montane”.

“Come denunciato dall’ Assemblada Occitana Valadas e già da tempo segnalato dall’ UNCEM, l’assenza di presidio medico non è solo un problema sanitario, ma un segnale chiaro di abbandono dei territori. Se non si interviene subito, non solo si mette a rischio la salute dei cittadini, ma si contribuisce attivamente allo spopolamento delle nostre montagne. Il problema è sistematico e coinvolge le istituzioni di ogni livello. Questo non dev’essere però una scusa per la giunta Regionale a cui resta la responsabilità di mettere in campo azioni concrete, territorialmente mirate, che tengano conto della tenuta sociale e demografica delle valli alpine”.

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