Si è riunito per la seconda volta ieri sera, lunedì 30 giugno, il consiglio comunale di Sanfront sotto la guida del neo sindaco Francesco Lombardo.
Punto forte dell’assise, l’approvazione dell’ordine del giorno contro la proposta di declassamento del Pronto Soccorso dell’ospedale di Saluzzo (e di Ceva).
Presa conoscenza del fatto che il dossier elaborato dall’Università Bocconi su incarico della Regione Piemonte propone un drastico ridimensionamento dell’offerta sanitaria territoriale, in particolare per quanto riguarda i Pronto Soccorso con meno di 15.000 accessi annui e che in provincia di Cuneo i Pronto Soccorso di Saluzzo (e Ceva) rientrerebbero nei criteri per la trasformazione non solo in “punti di primo intervento”, privi di servizi di ricovero, e quindi fortemente ridimensionati nella loro funzione, ma verrebbero addirittura trasformati in strutture assistenziali e riabilitative, escludendoli quindi dalla gestione delle patologie acute, il consiglio comunale ha impegnato il sindaco e la giunta ad esprimere ferma contrarietà alle ipotesi di declassamento, chiedendo per contro il mantenimento e il potenziamento delle attuali funzioni di emergenza-urgenza.
Proposte, quelle della Regione, che qualora attuate “comporterebbero un ulteriore indebolimento del sistema sanitario pubblico nelle aree interne e montane del Cuneese, già colpite da carenza di medici, difficoltà di accesso ai servizi e spopolamento”.
Il consiglio ha inoltre richiesto a sindaco e giunta di sostenere la necessità di una revisione dei criteri di valutazione, considerando non solo il numero degli accessi annui, ma anche il contesto territoriale, l’orografia, la distanza dagli altri presidi ospedalieri e la carenza di alternative di trasporto pubblico. A opporsi alla riconversione degli ospedali di Saluzzo (e Ceva) in strutture esclusivamente riabilitative, ribadendone il ruolo fondamentale nella presa in carico delle patologie acute e nella gestione della cronicità. A sollecitare la Regione Piemonte a un confronto preventivo con i territori, coinvolgendo i sindaci, i consigli comunali e le rappresentanze sindacali prima di qualsiasi decisione definitiva sul piano sanitario regionale. A promuovere una mobilitazione unitaria dei territori del Cuneese, coinvolgendo parlamentari, consiglieri regionali, ordini professionali e associazioni civiche, affinché lavoce della Granda sia ascoltata e rispettata. Ed infine a supportare nelle sedi opportune, per quanto di sua competenza, il progetto “Riattivazione posti letto Tsi in Medicina Interna a Saluzzo”, che rafforzerebbe il ruolo di primo soccorso di tutta la patologia internistica del Pronto Soccorso.
