Il Presidente della Consob Paolo Savona ha recentemente definito le criptoattività “una faglia tellurica” nel sistema monetario e finanziario. Le criptoattività (anche dette “criptovalute”) sono rappresentazioni digitali di un “valore” o di diritti e vengono acquistate e scambiate su piattaforme presenti nel web. Le “cripto” più diffuse, come i Bitcoin, sono emesse in un quantitativo predeterminato; poiché l’offerta non cambia, il prezzo aumenta o diminuisce, rispettivamente, all’aumentare o al diminuire della domanda. Dato che le criptoattività non vengono accettate (se non in casi residuali e sostanzialmente trascurabili) per acquistare beni o sevizi nell’economia reale, non danno dividendi come le azioni e non generano interessi come le obbligazioni, è evidente che le ragioni che inducono al loro acquisto stanno nell’anonimato che ne governa la circolazione oppure negli intenti speculativi. In sintesi, chi compra criptoattività lo fa perché desidera avere un valore non riconducibile al suo possessore oppure perché confida di poterle rivendere a un prezzo maggiore di quello di acquisto.
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