“Care borgarine, cari borgarini,
il tunnel del Tenda ha riaperto al transito seppur in maniera parziale e temporanea. Una frase che, da sola, racchiude un cammino lungo, faticoso e a tratti scoraggiante. Non è il traguardo, ma è un primo passo importante – piccolo nella sua concretezza, grande nel significato che porta con sé”.
Inizia con queste parole la lettera aperta che la sindaca di Borgo San Dalmazzo, Roberta Robbione, ha voluto indirizzare ai suoi concittadini all’indomani della riapertura del tunnel stradale di Tenda.
“Per anni – prosegue la prima cittadina di Borgo – abbiamo affrontato l’isolamento, i ritardi, i disagi, le promesse rimaste in sospeso. Lo abbiamo fatto con forza e dignità, come comunità di confine che non si arrende. Ed è proprio in nome di questa dignità che oggi non possiamo limitarci al compiacimento. Abbiamo il dovere di ricordare quanto ancora resta da fare.
Non possiamo e non vogliamo dimenticare le criticità che persistono, né fare finta che tutto sia risolto. La strada per il Tenda è di nuovo aperta, ma i lavori non sono conclusi, la viabilità resta parziale, la linea ferroviaria è da potenziare. Ed è solo riconoscendo con onestà questi limiti che potremo affrontarli insieme, passo dopo passo.
Questo territorio, la nostra Borgo San Dalmazzo e l’intera vallata, meritano di più: collegamenti sicuri, servizi efficienti, prospettive reali per chi sceglie di vivere in montagna. È il momento di unire la voce di chi abita questi luoghi, di rivendicare attenzione, risorse, ascolto.
Sulla base di questi presupposti, in veste di rappresentante istituzionale della comunità borgarina e componente del Comitato di Monitoraggio – che ha sempre tenuto alta l’attenzione -, ho presenziato alla riapertura del tunnel di venerdì 27 giugno. Una data che va ricordata perché segna il ritorno ad una parziale normalità tanto attesa quanto meritata, con la piena consapevolezza che questo non è il tempo dei facili applausi, ma il momento di rilanciare politiche a favore del nostro territorio.
Con lucidità e determinazione, oggi possiamo guardare oltre quel tunnel, verso un orizzonte che per tanto tempo ci è mancato. Al contempo, ricordare il passato, anche quando è stato difficile, e riconoscere gli errori commessi, è il primo passo per non ripeterli, è un atto di responsabilità civica.
La riapertura del tunnel del Tenda non rappresenta la fine di un percorso, ma l’inizio di una nuova fase. Una fase in cui le nostre valli, con la forza e la dignità di chi vive in montagna, rivendicano il diritto a essere ascoltate e soprattutto rispettate. Esigere più attenzione per i collegamenti stradali, ferroviari e sociali non è solo legittimo – è necessario.
Troppe volte abbiamo assistito a scelte calate dall’alto, guidate da logiche lontane dalla vita reale dei territori; anche in questa occasione la libera partecipazione più o meno critica di cittadine e cittadini è stata “confinata” lontano dai riflettori. Ci sono lavoratori che si recano ogni giorno oltre confine e che hanno sperimentato sulla propria pelle quanto pochi chilometri di distanza possano diventare veri e propri percorsi ad ostacoli.
Serve quindi un approccio che con umiltà torni a mettere al centro le persone che abitano, animano e lavorano sui nostri territori. Questo è il messaggio che, con la mia presenza all’inaugurazione del 27 giugno scorso, insieme alla determinazione del Comitato di Monitoraggio a voler mantenere alta l’attenzione su ciò che accadrà nel prossimo futuro, ho voluto intendere rappresentare.
Continuiamo a camminare insieme”.