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Domenica 29 giugno 2025

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Tre giovani a processo per una rissa avvenuta a Fossano

Sono coinvolti come vittime e come imputati, nelle ricostruzioni dei testimoni alcool e insulti

Fossano

La Guida - Tre giovani a processo per una rissa avvenuta a Fossano

Prosegue al tribunale di Cuneo il processo per rissa in cui sono coinvolti, nelle vesti di vittime e imputati, tre giovani fossanesi venuti alle mani in via San Giovanni Bosco nella notte del 5 settembre 2021, e in cui ad avere la peggio è stato uno dei tre, S. B., finito in ospedale con prognosi di 30 giorni per la frattura del naso e le altre ferite riportate nella colluttazione. Aveva bevuto qualche bicchiere di troppo quella sera S. B., che stava festeggiando il compleanno di un’amica in un locale vicino al luogo della rissa ed era uscito per fare due passi quando vide sull’altro lato della strada, proprio davanti ad un negozio di orologi, D. C. e P. C. che passeggiavano con un’amica. Era stato S. B. ad aver acceso la miccia, apostrofando i due ragazzi dicendo che gli sembravano ‘due fastelli di m…’, “a quel punto P. C. mi ha colpito al volto e sono caduto, nel tentativo di rialzarmi sono stato colpito nuovamente da tutti e due”. Diametralmente opposta la versione fornita dai due amici che hanno riferito di essere stati aggrediti verbalmente da S. B. che aveva poi afferrato P. C. per la cravatta: “Nel tentativo di liberarlo dalla presa – aveva raccontato D. C. – mi presi una spinta e sono finito a terra e sono stato malmenato da S. B.; quando sono riuscito ad alzarmi, prima di essere colpito nuovamente gli ho dato un pugno”. Nel corso dell’ultima udienza il maresciallo intervenuto sul posto in seguito alla chiamata di alcuni amici di S. B. che era stato nel frattempo accompagnato all’ospedale, ha riferito di aver parlato con i due amici protagonisti dell’episodio e di aver notato che erano ben vestiti e non mostravano segni di colluttazione. A terra invece c’erano chiazze di sangue che dal punto dello scontro arrivavano fino a via Roma e una catenina che apparteneva a S. B. Le telecamere di sorveglianza dell’orologeria non avevano ripreso la colluttazione ma solo i tre protagonisti che passavano, S. B. con andatura barcollante e che gesticolava, e P. C. che aveva un’andatura impeccabile. Una testimone oculare del fatto però c’è ed è la signora che risiede al primo piano del palazzo di fronte al negozio davanti al quale avvenne la rissa: “Vidi due ragazzi che aggredivano un terzo giovane, uno con gli occhiali e la camicia bianca gli teneva le mani e l’altro con la giacca lo picchiava, dissi di smetterla e loro si allontanarono in direzione del cimitero”. Anche la ragazza che passeggiava con i due amici aveva assistito solo al primo scontro verbale fra i tre ragazzi: “Ero con P. C. e D. C. quando si avvicinò questo ragazzo dicendo ‘siete dei fascisti, vi credete i re di Fossano ma non siete niente’, loro due mi dissero di raggiungere gli altri e così feci, quando mi riaffacciai dietro l’angolo vidi quel ragazzo a terra tutto sporco di sangue che si teneva le mani sul naso. Rifiutò il mio aiuto e raggiunse i suoi amici in un locale lì vicino”. Il processo proseguirà il 30 gennaio con la discussione.

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