Dal prossimo 1° ottobre il pronto soccorso pediatrico dell’azienda ospedaliera Santa Croce e Carle sarà trasferito presso il pronto soccorso generale. “L’idea presentata un anno fa sta andando in porto, dopo la condivisione di un percorso che ha coinvolto tutti i professionisti e le associazioni: tutti hanno saputo cogliere una grande opportunità, decidendo modi e termini della decisione”, ha spiegato il direttore generale dell’Azienda Livio Tranchida. E aggiunge: “I passaggi pediatrici al Pronto sono quasi 12.000, un numero molto elevato rispetto al bacino di utenza del Santa Croce. La percezione della realtà di un ospedale sicuro è fondamentale e va al di là dello stato delle mura. Tutti sono stati protagonisti di una scelta che rende eccellente un percorso”.
La nuova logistica garantirà sicurezza e quindi migliore qualità del servizio. Eleonora Tappi è direttore della Pediatria: “Si potrà contare sulla presenza di un infermiere pediatrico e, contestualmente, di assistenza di altri consulenti e la possibilità di eseguire esami diagnostici evitando lo spostamento del paziente all’interno dell’ospedale”.
Giuseppe Lauria, direttore della struttura di Medicina e Chirurgia d’Urgenza sottolinea la collaborazione tra le professioni: “C’è un tema di crescita della professionalità, con un arricchimento ulteriore portato dagli infermieri pediatrici.” Sostanzialmente si tratta di un percorso di formazione continua, come sottolinea il coordinatore infermieristico Mauro Giraudo: “La formazione, già avviata, continuerà dopo il 1° ottobre che è una data di avvio di un perfezionamento che si costruisce sul campo. L’infermiere pediatrico entra nel percorso del Pronto soccorso, quello generalista apprende dal pediatrico”.
C’è un aspetto di contesto e uno di sistema. Lo spiega il direttore del dipartimento di Emergenza e Aree Critiche Giuseppe Coletta: La garanzia di sicurezza e qualità significa sicurezza per il paziente e serenità per i genitori. Anche i colleghi anestesisti si sono formati al Meyer di Firenze, per entrare in un sistema di multidisciplinarietà che pone al centro il paziente con più specialità che lavorano insieme”. È d’accordo Silvia Errico, presidente dell’associazione “La Favola di Marco”: “Lo scorso anno avevamo esposto qualche perplessità, soprattutto per i pazienti più fragili che accedono sempre più sovente al pronto soccorso. Ora abbiamo capito l’importanza della riorganizzazione, che migliora anche i tempi di intervento, spesso fondamentali”.
