Ornella Rovera, torinese di nascita, con molti contatti nel cuneese, lavora con la fotografia, la scultura e si dedica alla produzione di libri d’artista. Diplomata in scultura all’Accademia Albertina di Torino, è docente di Tecniche della Scultura nella stessa istituzione. Ha in precedenza insegnato la medesima disciplina all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, Accademia dove ha inoltre tenuto per tre anni il corso di Tecnologia dei Nuovi Materiali. Ha studiato grafica pubblicitaria presso la Scuola d’Arte Applicata e Design di Torino, tecniche dell’incisione (calcografia e litografia) presso l’Accademia Raffaello di Urbino e serigrafia presso la Scuola Internazionale di Grafica di Venezia con Renato Bruscaglia e Carlo Ceci e con Matilde Dolcetti. Nel 1990 viene invitata dal critico Mirella Bentivoglio a Fotoidea, mostra internazionale itinerante curata dalla stessa Bentivoglio.
Il dialogo fra i diversi linguaggi artistici, in particolare tra la fotografia e la scultura e la sperimentazione dei materiali come strumenti evocativi, sono fra gli aspetti che caratterizzano la sua ricerca. L’autrice, nelle sue opere, indaga dal punto di vista poetico ed emozionale la struttura nelle sue varie declinazioni. Si lascia ispirare da immagini fotografiche che lei stessa scatta e il cui potere evocativo è fonte di stimolo per l’inizio di ogni suo lavoro.
Nell’ambito artistico-didattico è curatrice di progetti con enti e istituzioni pubbliche e private italiane tra cui Arte Sella – Val di Sella, Trento ed il PAV (Parco ArteVivente), Torino. Il dialogo fra i diversi linguaggi artistici, in particolare tra la fotografia e la scultura e la sperimentazione dei materiali come strumenti evocativi, sono fra gli aspetti che caratterizzano la sua ricerca.
Sue sculture si trovano installate in forma permanente nel parco “Via del Paradiso” comune di Masserano, Biella, a Piscina e a Torino nei giardini Alimonda. Sue opere sono conservate in collezioni private e pubbliche, tra queste si segnalano: Archivio del Museo Pecci di Prato, archivio dell’autoritratto fotografico MUSINF di Senigallia, collezione della biblioteca Civica A.Arduino Moncalieri, Torino, collezione
dell’archivio del libro d’artista della biblioteca comunale di Cassino, collezione Galleria Civica d’Arte Contemporanea Filippo Scroppo di Torre Pellice, Torino.
Fra le ultime mostre personali si ricordano: “Corpo Errante” a cura di Eugenio Alberti Schatz al BACS di Leffe, Bergamo; “Trappole e paesaggi” a cura di Eleonora Fiorani, allo Spazio DoloMiti, Milano; “ Di segno femminile” a cura di Paola Zorzi Villa Cernigliaro, Sordevolo Biella; “Configurazioni indagini poetiche e strutturali” a cura di Eleonora Fiorani e Ivan Fassio alla galleria Unique, Torino.
Sue opere sono inserite in prestigiose pubblicazioni tra cui: la rivista Art on World, Arte contemporanea News, il blog dei Musei Comunali D’Arte di Ascona e la rivista Resistenze dell’Accademia Albertina di Torino. A Cuneo aveva esposto nella mostra Caleidoscopio a grandArte Help 2022 e nel 2025 nella mostra persoanle alla Fondazione Peano in “Nature primordiali in simbiosi con l’essere”.
“Materie e immagini fotografiche associate tra loro come elementi portatori di energia vitale, – scrive Enrico Perotto – presenza di elementi oggettuali considerati come metafore delle ere primordiali della Terra e come simbologie del corpo femminile e della sua condizione esistenziale: queste sono le principali linee guida del lavoro artistico di Ornella Rovera, in cui si riscontrano una tendenza concettuale alla contaminazione di più linguaggi espressivi e una personale volontà di sondare le potenzialità comunicative degli elementi fisici utilizzati, attraverso l’ideazione di suggestioni ottiche e segniche, oltre che di metafore visive e costruzioni di forme tridimensionali elementari, che nel loro insieme evocano immaginari intrecci tra vita umana e vita della natura, considerata attraverso i suoi elementi costitutivi: terra – acqua – fuoco – aria. Rovera svolge una vera e propria ricerca sulla memoria di un tempo passato impressa nella materia e nel corpo vivo di ciascuno di noi, permettendo all’osservatore delle sue opere di percepire il lato spirituale del nostro essere e di intuire i luoghi possibili dell’incontro con le nostre origini primigenie”.
Le sue sculture di metallo che associano anche altri materiale immergono in un’atmosfera diafana, soffusa di misticismo. “Il profilo filiforme delle sculture tubolari – ancora Perotto sulle opere in mostra a Cuneo – richiama quello di alcune monache in preghiera viste di schiena. Dal basso verso l’alto, si succedono i banchi della chiesa, metafore di un motivo a scala ascensionale in progressione verso l’assoluto”.
Scrive Eleonora Fiorani “Sono terre promesse veicolate da incantati cieli azzurri, il colore che invita l’uomo verso l’infinito destandogli la nostalgia del puro e del soprasensibile e che ci rimanda alla vastità dell’universo, alla fusione uomo-cosmo, uomo infinito. È il colore delle vastità cosmiche e planetarie, dell’astrazione lirica e dell’utopia. Sono paesaggi del silenzio, paesaggi dell’anima, in cui le presenze architettoniche si dispongono in linee di fuga e tuttavia un lembo di tessuto appeso a un palo è volto verso la terra e ad essa ci riporta. L’immagine evoca ciò che essa esclude e suscita la nostalgia di ciò che non si dà al nostro sguardo, in un gioco di presenza e assenza”.
Alcune opere di Ornella Rovera sono visibili nella mostra a Palazzo Santa Croce di Cuneo “Introitus. Presagi dell’altrove. Segni scarti simulacri” che fa parte di “Omg – grandArte 2025-2026 – I confini del sacro” una collettiva con le artiste Marina Buratti, Carla Crosio, Silvia Fubini, Carla Iacono, a cura di Enrico Perotto. Fino al 13 luglio, sabato e domenica ore 15/18.

Ornella Rovera, Litanie, 2024, quattro strutture alte cm 180, tecnica fotoceramica e acciaio inox

Ornella Rovera -materia grigia, 2005

Ornella Rovera – Concrezioni

Ornella Rovera – Palafitte

OrnellaRovera_Configurazioni Strutturate

Ornella Rovera

Ornella Rovera