“La risposta dell’Assessore ai Trasporti conferma purtroppo le nostre preoccupazioni: la scelta di suddividere in più lotti il servizio di trasporto pubblico nella Provincia di Cuneo viene difesa in nome di una presunta efficienza e competitività, ma ignora completamente l’impatto che questa frammentazione avrà sui cittadini, sui territori e sulla coesione del sistema”.
Così il consigliere regionale Mauro Calderoni (Pd), commenta la replica fornita oggi in Aula all’interrogazione sulla tenuta del modello integrato di Tpl (trasporto pubblico locale) nella Granda, messo a rischio dalla nuova impostazione delle gare.
“La Regione – prosegue Calderoni – si trincera dietro le norme e le delibere dell’Autorità di regolazione dei trasporti, ma dimentica che governare significa scegliere. In questo caso, si sta scegliendo di smantellare un sistema costruito in anni di lavoro condiviso tra Comuni, Unioni montane e Agenzia della mobilità: un modello efficace, inclusivo, già oggi dotato di strumenti digitali avanzati per la bigliettazione e perfettamente compatibile con le politiche MAAS e BIPxMAAS”.
Nella sua interrogazione Calderoni aveva denunciato il rischio concreto che la suddivisione in lotti generi servizi meno coordinati, disomogenei, con maggiori difficoltà per le aree marginali e una perdita dell’integrazione tariffaria e gestionale faticosamente conquistata.
“La Regione – conclude Calderoni – si è limitata a una valutazione tecnica, senza assumersi alcuna responsabilità politica su come garantire davvero un sistema unitario, leggibile ed equo per i cittadini cuneesi. Continueremo a vigilare e a batterci affinché il diritto alla mobilità resti un diritto per tutti, non un privilegio per pochi”.

Mauro Calderoni (Foto Doriano Mandrile)