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Lunedì 16 giugno 2025

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Cuneo, accusa di ricettazione per un bracciale di Cartier

Processo al titolare di un negozio di orologi e gioielli nel capoluogo: alcuni preziosi privi di titolo, altri contraffatti

Cuneo

La Guida - Cuneo, accusa di ricettazione per un bracciale di Cartier

Si è aperto a Cuneo il processo a L. C., titolare di un negozio di orologi e gioielli nel capoluogo, accusato di ricettazione insieme a M. R., un suo acquirente. Dopo un primo controllo eseguito dai militari della Guardia di Finanza a gennaio e poi ripetuto a maggio 2019, nel negozio che vendeva orologi Rolex “di secondo polso” e vari brand di preziosi tra cui quelli Cartier, vennero trovati gioielli risultati contraffatti e altri preziosi privi di titolo, e per questo al venditore venne contestato il reato di ricettazione. Dal suo smartphone gli inquirenti risalirono a una serie di conversazioni con l’altro imputato, un cliente interessato all’acquisto di un bracciale di Cartier del valore di svariate migliaia di euro, a seconda del tipo di oro e delle pietre incastonate, che l’acquirente comprò alla modica cifra di 2.000 euro in contanti senza alcun tipo di ricevuta. Il luogotenente della Guardia di Finanza che ha riferito al giudice tutte la fasi delle indagini, ha raccontato dei messaggi che venditore e acquirente si erano scambiati prima di concludere l’affare. “Il cliente voleva un bracciale da regalare alla madre e L. C. gli diceva di avere un gancio ottimo ma che gli avrebbe spiegato tutto a voce quando l’altro sarebbe passato dal suo negozio”, ha riferito il luogotenente, aggiungendo anche che quando il cliente venne sentito a sommarie informazioni testimoniali, fu lui stesso a dire aver pagato 2.000 euro per quel bracciale e di essere a conoscenza del fatto che si trattasse di un falso, le ultime sue dichiarazioni da testimone prima di assumere la veste di indagato. A settembre di quello stesso anno i militari fecero un terzo sopralluogo nel negozio dopo aver visto esposto in vetrina un raro tipo di Rolex: “Anche quello era falso e per quel reato il titolare è già stato giudicato con sentenza della Corte d’Appello”, ha concluso il luogotenente. Su delega della Procura, il bracciale venne fatto controllare da uno studio di Firenze che concluse sulla fattura molto buona del gioiello che riportava il logo della Cartier con un numero di serie però inesistente. L’udienza è stata rinviata a dicembre per l’esame degli imputati e la discussione.

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