Saranno cinque anni, quest’estate: Camilla, Nicolò, Elia, Samuele, Marco. In questa settimana, a Saluzzo, è stato Giacomo. Ma tanti sono stati in mezzo e prima, troppi continuano ad essere i giovani privati degli anni davanti a loro, che ricordiamo e piangiamo in modo più straziante. Ognuno di loro è unico per chi li conosceva, eppure sono molti anche per le statistiche.
Le morti giovani, che siano per incidente, violenza, suicidio, malattia, ci sconvolgono per la loro innaturalità. Ma, se ci pensiamo meglio, è vero che sono le più scandalose e difficili da accettare, ma condividono con tutte le morti il senso di sconfitta e ingiustizia. Anche per chi chiude gli occhi a 110 anni nel proprio letto, amato dalla famiglia… il desiderio sarebbe di vivere ancora, non nella condizione spesso affannata e faticosa dell’ultima età, ma di vivere appieno.
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