Il 40% degli alunni e degli studenti italiani acquista abitualmente prodotti come snack dolci e salati e bevande energetiche per fare merenda a scuola, con un impatto potenzialmente devastante sulla loro crescita e sulla loro salute, come evidenziato ormai da sempre più numerosi studi scientifici. Stop ai distributori automatici nelle scuole pieni di cibi spazzatura, più cibo a km nelle mense dei bambini, una strategia nazionale contro l’obesità infantile, un patto con le famiglie e un solido programma di educazione alimentare nelle classi. E’ quanto emerge da un’indagine Coldiretti/Ixe’ diffusa in occasione del lancio del Manifesto di Udine per l’Educazione Alimentare nelle Scuole presentato da Coldiretti nel corso dell’evento su “Cibo naturale: un patrimonio da difendere” organizzato al Villaggio contadino nel centro friulano, a cui ha preso parte la presidente di Coldiretti Piemonte, Cristina Brizzolari.
Nonostante i Criteri ambientali minimi previsti dalla legislazione nazionale per i contratti della ristorazione collettiva, nelle mense scolastiche, soprattutto quelle gestite da grandi appalti industriali, possono essere serviti cibi ultra-formulati, spesso per ragioni di costo, conservazione e praticità, come ricorda una analisi di Fondazione Aletheia. Questi alimenti subiscono numerosi processi industriali e contengono additivi, conservanti, coloranti, emulsionanti e ingredienti artificiali che li rendono poco salutari, soprattutto per i bambini.
“Il cibo ultra-formulato sta minacciando il futuro dei nostri giovani e la qualità del cibo è la chiave: su quello cattivo si gioca una partita fatale per il nostro paese. E’ tempo di scegliere consapevolmente per proteggere la salute e il domani delle nuove generazioni – spiegano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale –. Il Piemonte con le sue 14 Dop e 9 Igp, i 19 vini Docg e i 41 Doc, è ai vertici delle regioni d’Italia per numero di prodotti a denominazione d’origine, cui si aggiungono i 344 prodotti agroalimentari tradizionali, i 600 prodotti tipici di montagna e una gamma completa di filiere che spazia tra i diversi comparti agricoli. Dal cerealicolo al risicolo, dallo zootecnico al lattiero-caseario, dall’ortofrutticolo al vitivinicolo, dal corilicolo all’apistico fino a diversi altri: un enorme patrimonio di qualità che va valorizzato ed incentivato a tutti i livelli, fin dalle scuole dove si consumano diversi prodotti ultra-trasformati come merendine, caramelle, bibite gassate. Purtroppo, sono ancora pochi i bambini che optano per merende sane come frutta, verdura oppure il tradizionale panino con burro e zucchero o marmellata, preferendo, invece, dolci o prodotti da forno confezionati. Per combattere questo fenomeno, Coldiretti è da molti anni impegnata in progetti di educazione alimentare con l’obiettivo di formare i consumatori del domani per valorizzare i fondamenti della Dieta Mediterranea e fermare, così, il consumo del cosiddetto junk food che mette a rischio la salute e fa aumentare l’obesità, come sostenuto unanimemente dalla scienza medica”.