Il pittore beinettese delle Cittadelle, Livio Politano è morto oggi, mercoledì 11 giugno, a Robilante, dove era ricoverato. 88 anni, una vita dedicata all’arte la sua vera passione, autore di oltre un migliaio di opere realizzate con tecniche diverse: dall’olio su tela, acquerello, matite a pastelli, carboncino, chine, malta del Brenta ed esposte in mostre personali in Italia e all’estero. Si era trasferito giovane a Torino per gli studi di economia e dove trova lavoro in un’importante ditta di telecomunicazioni.
Presenza di spicco sulla scena artistica torinese della seconda metà del Novecento, il beinettese Livio Politano frequenta l’ambiente torinese post-casoratiano, legandosi in amicizia a numerosi artisti importanti. Alterna l’attività collettiva a personali in varie città italiane fino a realizzare, nel 1969, un’esposizione personale a Parigi grazie all’interessamento dell’amico Orfeo Tamburi, seguita da una serie di rassegne negli Istituti di Cultura italiani all’estero (Madrid, Siviglia e Colonia). Con la conoscenza dei mercanti Giorgi e Russo sposta il baricentro della sua attività verso Firenze e Roma (personali nel ’73 e ’74). Negli anni Ottanta e Novanta espone a Budapest, Vienna, Torino e Vicenza, antologiche dove compaiono nella sua ricerca i primi indirizzi surreali. La sua presenza a Roma, assieme ai “compagni di scuderia” della galleria Russo (tutti artisti di primo livello) rimane assidua, come pure è costante l’interessamento della critica e del mercato verso il suo lavoro. È passato dai paesaggi degli anni Cinquanta con scomposizione di piani e volumi, con pennellate larghe e macchie di colore agli “stracci“ e ai “paesaggi di luce” degli anni Ottanta dove gioca con la luce e la scomposizione dell’immagine che diventa più dinamica e fluida, ritmata e spezzata in un caleidoscopico rifrangersi di prospettive con elementi esterni di trasparenze luministiche irraggiate dal centro del dipinto o dall’esterno, con una dinamica esplosione e implosione della forma e della composizione. Significative della sua produzione sono le cittadelle, sospese tra luce e forme geometriche, tra sagome e riflessi, tra colori e spazi. ì
Poi nel 2000 ritorna nella sua Beinette dove non smette di dipingere ma anche di organizzare eventi e mostre, iniziative culturali. È il fondatore e primo presidente del sodalizio “Terre dei Bagienni”. Tra le sue ultime mostre un’antologica di disegni pastelli e dipinti 1960-2021 dal titolo“I colori e le forme dell’urbanità perduta” a Beinette e una nelle sale del castello di Racconigi.
Il rosario sarà recitato domani giovedì 12 giugno alle 20,30, nella parrocchiale dei SS Giacomo e Cristoforo di Beinette dove, venerdì 13 giugno alle ore 16, saranno celebrati i funerali.