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Mercoledì 11 giugno 2025

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Demografia, dazi, lavoro, turismo, frontiere: Confindustria discute sul futuro

Conclusa l'sssemblea annuale di Confindustria Cuneo dal titolo “Frontiere: storie di imprese senza confini”

Cuneo

La Guida - Demografia, dazi, lavoro, turismo, frontiere: Confindustria discute sul futuro

Il mattatore della mattinata è stato Angelo Gaja, imprenditore del settore vitivinicolo che ha parlato di vino, di turismo, di territorio e di imprenditoria. Lo ha fatto alla sua maniera, controcorrente dicendo cose non assolutamente scontate, in piedi rispondendo alle domande di Andrea Malaguti. “Il turismo è un’industria che fattura tanto ma è diverso da un’azienda. Porta tanti benefici ma i flussi turistici esagerati portano anche disagi. Con il turismo low cost bisogna fare come fa Cuneo spalmare i luoghi di fama e le occasioni di tempo libero”.
Ma c’è stato molto altro nella mattinata intensa al Centro Incontri della Provincia, nell’assemblea annuale di Confindustria Cuneo dal titolo “Frontiere: storie di imprese senza confini”.
L’incontro è stato aperto dai saluti del presidente della Regione Alberto Cirio, della Provincia Luca Robaldo e della sindaca di Cuneo Patrizia Manassero, poi dalla relazione del presidente di Confindustria Cuneo, Mariano Costamagna.
“Vogliamo fare il punto su dove siamo e dove vogliamo andare in una situazione che in un anno è molto cambiata, perché sono cambiate le frontiere sono cambiate, è cambiato il caro energia, la situazione internazionale, i dazi. L’Italia e la nostra provincia hanno un’attitudine che trae linfa vitale dalla coesione delle sue comunità. In un contesto così complesso dobbiamo restare tutti uniti, partendo da noi imprenditori”. Costamagna consegna poi un riconoscimento a Giuliana Cirio, direttore generale di Confindustria Cuneo, per i suoi dieci anni alla guida dell’associazione cuneese.
Ed è proprio la direttrice generale Giuliana Cirio, anche presidente della Fondazione degli Industriali, la prima in Italia, a prendere la parola: “Il tema delle frontiere ci interessa sotto tutti gli aspetti: la differenza fra sè e fuori di sè, la famiglia, ampliatasi oltre al confine tradizionale; l’innovazione, che ci interroga costantemente sull’uso opportuno della tecnologia nelle aziende, l’intelligenza artificiale ed al suo utilizzo. E non solo anche i confini etici: i diritti, dove arrivano l’etica e la legge. I confini non devono essere causa di paura, ma ponte per il futuro, per migliorarci”.

Poi è toccato agli ospiti, Stefano Buono, fondatore e Ceo di Newcleo, che ha dialogato con Luca Telese, giornalista di La7 e direttore del quotidiano Il Centro, sul tema dell’innovazione energetica: “In Francia il primo reattore nucleare di quarta generazione sarà attivato nel 2031, ma l’Italia sta facendo la sua parte, con un prototipo elettrico, un impianto dimostrativo che sarà già pronto per il 2026. Molte nostre industrie hanno bisogno di decarbonizzare, sono sicuro che in Italia nei prossimi anni il reattore ci sarà. Il nucleare è sicuro, è la narrazione sul nucleare che è sbagliata”.
Ad Angelo Gaja per concludere con Emma Marcegaglia, presidente di Marcegaglia Holding, già numero uno di Confindustria nazionale, con Maria Latella (Gruppo 24 Ore) su globalizzazione e competitività industriale.  Latella si aggancia al tema del turismo di Gaja per sottolineare che la città di Cuneo è “meravigliosa, viva. Ho visto i locali pieni ieri sera e una via Roma che ha cambiato aspetto, piena di turisti. Ed è una bella cosa”. Poi lascia la parola alla Marcegaglia che non risparmia critiche ai dazi di Trump :”Sono usati in maniera muscolare per ridurre il deficit commerciale e finanziario degli Stati Uniti e non funzionano e stanno creando molti problemi eli creeranno anche agli Stati Uniti, paese dove ho studiato e che non riconosco più oggi – dice la Marcegaglia – I dazi creano conflitti e possono minare pace e democrazia. Anche sui referendum che sono strumento importante per la democrazia ma non hanno centrato il problema del lavoro oggi che non è l’articolo 18. Dovremmo lavorare su formazione, integrazione dell’immigrazione, tasso di occupazione delle donne, e del problema che tutti ignorano soprattutto il Governo, ma che è il vero problema dell’Italia di oggi e soprattutto di domani, la demografia. Fra qualche anno non ci saranno più giovani e giovani che lavorano”.

 

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