La Citroen aveva svoltato a sinistra nel momento in cui la Golf stava effettuando il sorpasso; nell’urto violento la Golf su cui viaggiava la 25enne Samanta Pascuzzi insieme al suo fidanzato che era al volante, andò a sbattere contro un pilone e per la giovane non ci fu scampo. Il fidanzato definì subito la propria posizione con un patteggiamento, e ora è in corso al tribunale di Cuneo il processo al conducente della Citroen G.P., accusato di omicidio stradale. In aula hanno fino ad ora deposito i testi di accusa e difesa; il 18 luglio del 2021 infatti le due vetture coinvolte nell’incidente stavano facendo strada ad altre auto su cui viaggiano i rispettivi amici. La coppia di fidanzati era diretta a Bagnolo Piemonte dove si trovava la casa di campagna del fidanzato della vittima ed erano seguiti da altre quattro auto su cui viaggiano gli amici per festeggiare il compleanno di uno di loro. La Citroen su cui l’imputato viaggiava insieme alla moglie e ad un amico, era seguita da un’altra auto; nel tratto di strada compreso fra Bagnolo e Montoso, all’altezza di Villar, su un rettilineo costeggiato da capannoni industriali, G.P. si accorse di aver sbagliato strada e doveva tornare indietro. Alla sua sinistra c’era lo spiazzo antistante ad un capannone e G.P. svoltò a sinistra nel momento in cui la Golf che aveva già superato l’altra vettura con gli amici dell’imputato, gli si era affiancata, “sulla destra c’era un’ampia area dove la Citroen avrebbe potuto accostare per poi reimmetersi sulla carreggiata evitando quella manovra” aveva riferito il maresciallo intervenuto sul luogo dell’incidente. Dalle immagini video prodotte dai carabinieri si vedeva che in quel tratto di strada la linea di mezzeria era tratteggiata. Riguardo al fatto che la Citroen avesse segnalato l’intenzione di svoltare a sinistra con la freccia, invece, le versioni dei testimoni di accusa e difesa sono diametralmente opposto. Secondo gli amici della vittima, la Citroen effettuò la svolta a sinistra in maniera repentina e senza mettere la freccia. La moglie e gli amici dell’imputato hanno invece dichiarato che G.P. aveva correttamente messo la freccia prima di effettuare la svolta a bassa velocità, “ho visto la freccia dell’auto davanti e un’altra auto venirgli contro ad alta velocità” aveva riferito una delle testi che viaggiavano sulla vettura che seguiva quella di G.P., “ricordo che ha guardato lo specchietto, ha messo l’indicatore di direzione e poi ha impostato la svolta” aveva aggiunto un altro teste che viaggiava sul sedile posteriore della Citroen. “La Golf stava superando la Citroen quando questa si è improvvisamente buttata a sinistra. L’uomo che era al voltante è sceso e subito detto ‘che ca…o superate’, ma noi eravamo subito corsi verso la Golf dei nostri amici”, aveva invece riferito uno dei testi dell’accusa. Nella prossima udienza del 12 settembre verranno discusse le consulenze tecniche di periti.