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Martedì 10 giugno 2025

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Violenza di genere a Cuneo: crescono i reati, ma anche il coraggio di denunciare

Continua il lavoro della Rete Antiviolenza sul territorio cuneese tra sensibilizzazione, prevenzione e assistenza alle vittime

Cuneo

La Guida - Violenza di genere a Cuneo: crescono i reati, ma anche il coraggio di denunciare

Anche a Cuneo sono in aumentato negli ultimi anni i reati da Codice Rosso, ossia quelli legati alla violenza di genere nelle sue diverse forme. Nei primi quattro mesi del 2025 le denunce sono state 137, di cui 60 per maltrattamenti (di cui 27 archiviate), 28 per violenze sessuale (11 archiviate), 35 per stalking e 7 per violazione del 387 bis. Nel 2024 le denunce erano state 504 (263 per maltrattamenti, 138 per stalking e 20 per violazione del 387 bis), in deciso aumento rispetto alle 373 del 2023 (179 per maltrattamenti, 112 per stalking, 16 per violazione dei provvedimenti di allontanamento). In alcuni casi, le vittime sporgono denuncia per poi ritirarla: un comportamento caratteristico dei rapporti patologici malsani.

Sono alcuni dei dati emersi nella riunione della Rete Antiviolenza che si è svolta nei giorni scorsi in Municipio, alla quale era presente anche il Procuratore della Repubblica del Tribunale di Cuneo, Onelio Dodero, che ha fornito l’aggiornamento sui reati da Codice Rosso, come riportato dall’ufficio stampa del Comune in un report dettagliato sull’incontro che si è svolto nella sala del consiglio comunale.

Serena Marro, assistente sociale del Consorzio socio assistenziale e in particolare referente del Centro Anti Violenza 10/A, che copre una parte del territorio cuneese comprendente una popolazione pari a circa 410 mila persone (di cui 206 mila donne), ha invece presentato i dati degli sportelli del Cav, che nel 2024 hanno preso in carico 210 casi, oltre alle 69 persone che proseguivano il percorso. Di tutte queste donne, 110 hanno un’età compresa tra i 35 e 50 anni, mentre 67 tra i 26 e 43 anni. La maggior parte sono italiane (177) e con figli minori (143). Anche in questo caso la tendenza è in crescita: 189 prese in carico nel 2022 e 242 nel 2023. Nei primi due mesi del 2025, i nuovi casi segnalati sono stati 29. Le segnalazioni di donne vittime violenza con e senza figli rappresentano il 30% degli interventi attivati, seguite dalle violenze sui minori.

Cresce anche il lavoro della cooperativa Fiordaliso, che tra maggio 2024 e maggio 2025 ha accolto 8 nuove donne dall’equipe antiviolenza: attualmente sono 18 le persone accolte nelle strutture di accoglienza, mentre in estate verrà attivata la “nona casa” che darà ulteriore rifugio alle vittime. Fiordaliso è attiva anche attraverso il CUAV (Centro Uomini Autori di Violenza) “Men in progress”, il cui personale attua programmi rivolti agli autori di atti di violenza domestica e sessuale e di genere, al fine di modificare i modelli comportamentali violenti e a prevenire la recidiva. Sono 53 gli uomini che hanno contattato il servizio nell’ultimo anno, come illustrato dal referente Nicola Mellano. Attualmente sono 29 i percorsi attivi e 24 quelli conclusi.

Durante l’ultimo anno sono state invece 19 le denunce per maltrattamenti rilevate dalla Questura, mentre scendono a 6 quelle per violenza sessuale e a 5 quelle per atti persecutori. Sul fronte della prevenzione, l’Ispettore Superiore Mariella Faraco segnala 39 istanze di ammonimento per atti persecutori, di cui 15 confluite nel vero e proprio ammonimento. I casi di violenza domestica accertati sono 12, 6 gli ammonimenti. Proprio negli scorsi mesi è stato attivato un protocollo di intesa tra la Questura e la cooperativa Fiordaliso per la presa in carico di autori di violenza presso il CUAV.

Nel frattempo, continua l’attività della Rete per organizzare la rassegna “8 marzo è tutto l’anno – 25 novembre 2025” con numerose iniziative rivolte a tutta la cittadinanza, con un’attenzione particolare verso i più giovani e quindi le scuole.

Così la sindaca Patrizia Manassero e l’assessora a Parità e Antidiscriminazioni Cristina Clerico, a margine della riunione: “I dati continuano a destare forte preoccupazione, ma guardando al lavoro svolto finora, possiamo affermare che, grazie anche a questo tavolo, sono stati compiuti passi avanti significativi. Il fenomeno della violenza sulle donne purtroppo persiste, ma i numeri ci restituiscono anche un segnale positivo: sempre più vittime trovano il coraggio di denunciare. È un cambiamento che va sostenuto e rafforzato. Per questo, riteniamo indispensabile un impegno più incisivo da parte del Governo, affinché vengano stanziate risorse adeguate non solo per le attività di sensibilizzazione e assistenza, ma anche per un’azione educativa profonda e strutturata. L’educazione ai sentimenti non può essere ridotta a uno slogan: è una sfida fondamentale per il futuro dei nostri giovani, che ci chiedono più impegno e risposte concrete. La lotta alla violenza di genere parte anche da qui”.

La rete antiviolenza ricorda che per denunciare casi di violenza di genere (“Non aspettare, la violenza non mai normale”) è possibile chiamare il numero verde gratuito 1522, attivo 24 ore su 24 contatta le associazioni attive sul territorio come Mai+Sole (335.1701008), Telefono Donna (0171.631.525) o Le Ali di Zena (0171.334.181).

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