La minoranza e il Comitato per il diritto alla tutela della salute e delle cure, aveva chiesto di poter raccogliere le firme per un referendum abrogativo dell’articolo 23 della legge 2012 sulle sperimentazioni gestionali che prevede la possibilità di creare soggetti con società private per gestire i servizi sanitari, e che secondo i proponenti sta provocando “una privatizzazione dilagante della sanità pubblica che mette a rischio il diritto di tutti e tutti a curarsi”. Insieme Cgil, il presidente dell’Ordine dei Medici, e il sindacato Anaao Piemonte. Ma in consiglio regionale non si discusso sulla ricevibilità e ammissibilità del referendum abrogativo sulla sanità pubblica promettendo di approvare un disegno di legge per cancellare l’articolo.
Oggi la Prima e Quarta Commissione congiunta ha licenziato per l’Aula, a maggioranza, il Ddl per l’abrogazione della normativa regionale sulle partnership pubblico-private nella gestione e amministrazione di strutture sanitarie (art 23 legge 12/2008 e legge 1/2012).
Nella seduta presieduta da Luigi Icardi, l’assessore alla Sanità Federico Riboldi ha ricordato che la normativa “disciplina le sperimentazioni gestionali prevedendo che le Regioni autorizzino programmi di sperimentazione gestionale aventi ad oggetto nuovi modelli gestionali che prevedano forme di collaborazione tra strutture del Servizio sanitario nazionale e soggetti privati, anche attraverso la costituzione di società miste a capitale pubblico e privato”.