E’ stato presentato a Roma il 25 ottobre 2024, al Festival del Cinema sala Petrassi, il film documentario “Come se non ci fosse un domani” è diretto da Riccardo Cremona e Matteo Keffer e scritto con la consulenza di Paolo Giordano. E’ una produzione Motorino Amaranto e GreenBoo Production con Maestro Distribution e prodotto da Ottavia Virzì. Il documentario racconta il movimento dall’interno: ci sono le azioni, ma c’è anche la storia, i dubbi, i timori e le speranze che hanno accompagnato il movimento. Ci sono poi le storie di Beatrice (Arezzo), Chloé (Roma), Michele (Reggio Emilia), Simone (Pavia) e Tommaso (Perugia), che fanno parte del movimento e che con le loro esperienze ne hanno incarnato i valori. Riccardo Cremona e Matteo Keffer hanno reso viva questa testimonianza stando vicini a loro per due anni, dai momenti più forti e impattanti a quelli più lievi e giocosi e attraverso un linguaggio diretto e senza filtri, narrano i retroscena di una lotta in cui il sacrificio personale viene posto al servizio del bene comune, creando un racconto corale carico di empatia e profondità. Il documentario concentrandosi sulla loro vita, offre uno spaccato dei sacrifici e delle sfide che affrontano nel tentativo di far emergere un’urgenza globale e solleva questioni più ampie sul diritto all’attivismo e sulla libertà di espressione in un clima politico polarizzato, invitando alla riflessione sull’urgenza di azioni concrete per contrastare i disastri ambientali.
Tra loro, Michele Giuli, co-fondatore di Ultima Generazione, racconta che il tutto è iniziato con un forte senso di ansia ed incertezza, che ha trovato una corrispondenza in alcuni video dell’agricoltore gallese e attivista ambientale Roger Hallam, in cui “era davvero furioso”. Vedere che la rabbia era assolutamente qualcosa di presente lo ha fatto sentire meno a disagio, confessa: questo sentimento
serve a far capire alle persone che c’è un problema, convince perché trasuda convinzione.
Il documentario però non esaurisce la storia in quanto Ultima Generazione promette che” il domani sono ancora pronti a prenderselo. Sono l’ultima generazione a poterlo fare. Per questo continueranno a fare azioni di disobbedienza civile nonviolenta, assumendosene la responsabilità , affrontando la repressione e relative conseguenze penali e non, che con la legge sulla “Sicurezza”, appena vergognosamente approvata dal Parlamento, saranno ancora più dure, ma Ultima Generazione ha già trovato nuovi modi di protesta che superino tali sproporzionate misure rispetto a proteste ghandiane”.