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Sabato 7 giugno 2025

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Lo Spirito tra imprevedibilità e quotidianità

Esso si coniuga con una certa normalità delle cose, anche se poi, nel pensiero comune, rimanda ad avvenimenti che giungono come imprevisti

Cuneo

La Guida - Lo Spirito tra imprevedibilità e quotidianità

Luigi Pagano, Il dono dello Spirito Santo a Pentecoste, 2008, Tavola dal Lezionario Domenicale e Festivo

Pentecoste

At 2,1-11; Sal 103; Rm 8,8-17; Gv 14,15-16.23b-26

Immerso nella tecnica e circondato da strumenti tecnici, nonostante tutto l’uomo di oggi sembra nuovamente percepire che la dimensione spirituale è essenziale per la vita.
In genere, questo ‘ritorno’ prende i contorni della ricerca di oasi di silenzio per riflettere, pensare, meditare. Cose buone, certo. Ma non lascerei lo ‘spirituale’ in appalto della sola ricerca di spazi meditativi.
Dallo Spirito, infatti, viene ciò che anima la quotidianità del vivere: che un legame affettivo sia ricolmo di attenzioni e libertà; la speranza che tuo figlio cresca bene e capace di gustare la promessa della vita; il desiderio che le parole pronunciate siano colme di una passione capace di raggiungere il cuore dell’altro; la speranza che qualcuno si prenda cura dell’interesse pubblico, che sia capace di costruire un buon tessuto sociale.
Tutto questo è un’esperienza spirituale.
In questa prospettiva, lo Spirito parla il linguaggio comune di tutto ciò che l’uomo cerca per rendere umana la sua esistenza e quindi si coniuga con una certa normalità delle cose. Anche se poi, nel pensiero comune, lo Spirito rimanda ad imprevedibilità, avvenimenti che giungono come imprevisti.
Ma si sa anche che non tutti gli imprevisti sono segni dello Spirito Santo. La tradizione spirituale cristiana ha insegnato a distinguere che cosa viene dallo Spirito e che cosa, invece, proviene dal Maligno.
Quindi: l’esperienza spirituale deve coniugare quotidianità e novità, imprevedibilità e normalità.
Su questo versante, la società occidentale in nome del progresso voleva essere piena di uomini e donne creativi. Poi, forse, alla resa dei conti, siamo diventati comunità piene di replicanti che vivono e pensano grossomodo tutti allo stesso modo. Per paradosso, però, il dire di qualcuno che è ‘prevedibile’, pare un insulto, un’offesa, poiché nella società dello spettacolo bisogna sempre essere originali. Anche se, quando devi fidarti di qualcuno e gli metti in mano i tuoi affetti più cari, di solito non scegli un soggetto imprevedibile.
Contraddizioni che abitano i nostri pensieri.
Lo Spirito che viene dall’alto è Consolatore perché dà la forza di non abbattersi quando la quotidianità del vivere sembra troppo prevedibile, così monotona da non scorgere il soffio vitale dello Spirito; ma consola anche incoraggiando quando si fatica ad accettare il modo imprevedibile con il quale Gesù ha raccontato il volto di Dio; per il modo imprevedibile con il quale lo Spirito agisce nel cuore dell’uomo e nella storia; consola nella speranza quando illumina la strada della vita che era data per persa; consola spingendo alla conversione per non vivere di quelle opere che non danno gioia.
La Samaritana, la Cananea, Zaccheo, il Centurione, il Cieco, il Ladro, il Lebbroso e molti altri e altre: queste figure, accomunate dalla drammatica povertà di un’esistenza ferita e simboli della umana estraneità alla perfezione morale, sono segni del modo imprevedibile con cui lo Spirito ha animato la narrazione del volto del Padre da parte del Figlio.
Spirito che illumina non solo i fedeli ma ogni uomo e donna, perché le istruzioni di Gesù sull’amore ai nemici che ci rende umani, sulla spesa della propria vita per guadagnarla, sulla capacità dei padri di emozionarsi per il figlio ritrovato, sulla festa nel cielo per una conversione umanamente impensabile, diventino terreno comune per pensare la vita umana.
«Lo Spirito soffia dove vuole e riempie la terra»: come detto in esordio, ancora oggi, uomini e donne, in modo inaspettato rispetto alle previsioni di un tempo, cercano qualcosa e Qualcuno su cui fondare la vita. E anche questo è un imprevisto dello Spirito per sostenere la quotidianità del vivere.

Immagine: Luigi Pagano, Il dono dello Spirito Santo a Pentecoste, 2008, Tavola dal Lezionario Domenicale e Festivo.

Lo Spirito tra imprevedibilità e quotidianità

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