
Un momento del recupero dell’avvoltoio monaco con Matteo Attolico, Arianna Menzano e i carabinieri forestali
Martedì 3 giugno, un esemplare giovane di avvoltoio monaco, proveniente dalla Spagna, è stato recuperato a Sampeyre, in Valle Varaita. Dopo un primo tentativo di cattura sabato 31 maggio, l’uccello, visibilmente debilitato e affamato, è stato tratto in salvo dal Cras di Bernezzo con la collaborazione della veterinaria delle Aree Protette Alpi Marittime Arianna Menzano e i Carabinieri Forestali, che per primi hanno segnalato la presenza dell’animale.
A darne notizia è l’ente Aree Protette Alpi Marittime. “Con un peso di soli 4,4 kg., ben al di sotto della norma per un individuo della sua stazza, è stato trasportato presso la struttura di Bernezzo, dove ha ricevuto le prime cure veterinarie – si legge sul sito del parco – L’animale, provvisto di anelli di riconoscimento alle zampe, è stato identificato come appartenente al Ministero dell’Ambiente spagnolo. Gli esperti hanno avviato le procedure veterinarie e stabilito un protocollo di osservazione per monitorarne le condizioni. Il rapace sembra stare bene e si alimenta autonomamente, seguito con particolare attenzione per garantirne il pieno recupero”.
Con i suoi quasi tre metri di apertura alare l’avvoltoio monaco (Aegypius monachus) è il più grande rapace europeo.
“L’avvoltoio monaco predilige ambienti montuosi e boscati, costruendo il nido su alberi ad alto fusto. Con un’apertura alare che può raggiungere i 295 cm e un peso che varia tra i 7 e i 12,5 kg, è un predatore necrofago, come gipeto e grifone, fondamentale per l’equilibrio degli ecosistemi. Si nutre principalmente di carcasse di animali, contribuendo così alla prevenzione della diffusione di malattie e al mantenimento della biodiversità. Generalmente solitario e monogamo, manifesta una parziale tendenza migratoria, spostandosi alla ricerca di aree favorevoli alla riproduzione e all’alimentazione. Negli ultimi decenni, la specie sta affrontando numerose minacce, tra cui la perdita dell’habitat, l’avvelenamento accidentale e le collisioni con infrastrutture antropiche. Sebbene classificato come “prossimo alla minaccia”, gli interventi di conservazione e recupero risultano cruciali per la protezione di questa specie. In Italia è dichiarato estinto. Gli ultimi avvistamenti risalgono agli anni Sessanta. L’operazione di recupero effettuata in Valle Varaita testimonia l’importanza della collaborazione tra enti e istituzioni nella tutela della fauna selvatica. Il CRAS di Bernezzo continua a monitorare l’esemplare, lavorando per garantire la sicurezza e individuare con la collaborazione dei tecnici di APAM le migliori soluzioni per il suo futuro. L’obiettivo resta quello di assicurare il benessere dell’animale e favorire, quanto prima, il ritorno al suo habitat naturale”.