Una volta l’aveva alzata di peso e lanciata letteralmente in aria perchè non gli piaceva la camicetta che le aveva regalato un’amica, un’altra volta le aveva dato uno schiaffo in volto perchè voleva restare nel locale dove stavano trascorrendo la serata mentre lui voleva andare via; un’altra volta ancora era riuscita per un pelo a schivare il mazzo di chiavi che lui le aveva lanciato addosso mirando al volto, “lei si lamentava della relazione, che lui la picchiava praticamente sempre, aveva sempre segni sul corpo, mi chiedeva il fondotinta per coprire i lividi affinché non li vedesse la madre”, a parlare così è l’amica della giovane adolescente di Fossano finita in una relazione con un uomo molto più grande di lei e che si concluse con la denuncia per stalking, lesioni, cessione di stupefacenti e violazione di domicilio. L’ultimo episodio avvenne a luglio del 2023, la giovane trasportata di corsa all’ospedale in codice rosso per le botte prese dall’uomo che temeva di lasciare a causa delle ripetute minacce a lei e a sua madre, ma che non voleva neanche più vedere. Quel giorno d’estate, mentre sua madre non c’era, lui era riuscito ad entrare in casa contro la volontà della giovane e l’aveva picchiata selvaggiamente, trasportata fuori dall’appartamento e minacciata con delle forbici alla presenza dei vicini di casa che avevano chiamato i carabinieri e avevano cercato di proteggerla dalla furia di quell’uomo violento.
Al processo in corso al tribunale di Cuneo P.E. albanese residente in provincia, ci è arrivato da detenuto in attesa di giudizio; nel corso dell’ultima udienza è stata ascoltata la madre della vittima costituita parte civile in giudizio, che ha riferito delle tante volte in cui la figlia era tornata a casa con lividi su tutto il corpo, sul volto, sul collo, le braccia, le gambe, la schiena presa a cinghiate, le ferite sulla nuca dopo essere stata sbattuta con il muro, le costole incrinate, la ferita sotto l’occhio dove venne colpita da un accendino scagliato con violenza. “Ho scoperto da sola che stava con un uomo molto più grande di lei, non voleva dirmelo, per tanto tempo mi ha depistata. All’inizio mi diceva che i lividi se li era procurati da sola cadendo, poi mi confessò che lui la picchiava ma che lei non riusciva a lasciarlo, non riusciva ad uscire da quella situazione anche perchè alla fine aveva paura delle conseguenze”. Nonostante i numerosi ricoveri in pronto soccorso infatti la giovane aveva sempre rifiutato di denunciare l’uomo fino all’episodio del luglio del 2023 che portò all’arresto dell’uomo e al processo che proseguirà il 3 novembre con gli ultimi testi dell’accusa.