Il governo ci ripensa, o almeno assicura così, e si dice pronto a ripristinare i fondi per la manutenzione delle strade provinciali che erano stati “stralciati” nel decreto milleproroghe per essere destinati alle grandi opere, in particolare il ponte sullo Stretto. A darne notizia è il presidente dell’Upi (Unione province d’Italia), Pasquale Gandolfi, al termine dell’incontro avvenuto al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti con il ministro Salvini.
“La riunione al MIT con il Ministro Salvini è stata positiva – scrive Gandolfi in una nota – Un confronto molto tecnico, in cui ci siamo potuti chiarire con le strutture del MIT e del MEF, nel quale si è stabilito che nella conversione in legge del decreto infrastrutture saranno restituite alle Province i 350 milioni di risorse per il 2025 e 2026 tagliati dal Decreto milleproroghe. Come UPI abbiamo confermato l’impegno delle Province, dimostrato fin ora dai dati che abbiamo raccolto nel nostro monitoraggio, a utilizzare a pieno le risorse assegnate. Secondo il monitoraggio che abbiamo realizzato, dal 2018 al 2024 le Province hanno impegnato il 93% delle risorse assegnate e ne hanno speso l’84%. Ma siamo pronti a verificare insieme al Ministero qualunque procedura che possa servire a migliorare le performance e a rendere sempre più efficiente la spesa. L’obiettivo che abbiamo in comune, Province e Governo, è di assicurare ai cittadini strade sicure, una viabilità efficiente e il pieno rispetto del diritto alla mobilità”.
A farsi portavoce della protesta a livello provinciale, chiedendo la revoca del provvedimento, era stato il presidente, Luca Robaldo: “Nessuna vittoria – commenta Robaldo – solo il giusto riconoscimento al lavoro di centinaia di dipendenti provinciali di tutta Italia che ogni giorni sono in prima linea per rispondere alle esigenze dei cittadini. È stato bravissimo il Presidente di UPI Gandolfi, sostenuto da tutti i Presidenti delle Province, ad ottenere questo risultato. Esso testimonia come le Province stesse siano centrali nell’architettura istituzionale dello Stato e, insieme ai Comuni, siano una indispensabile cerniera fra Roma ed i territori. L’ho detto e lo ripeto, gli asfalti non sono né di destra né di sinistra ed ero certo che la mobilitazione di tutti, dai parlamentari di maggioranza a quelli di minoranza fino ai rappresentanti regionali di ogni partito, avrebbe sortito l’unico risultato possibile, cioè la previsione di riassegnazione delle risorse. Ora si dovrà lavorare tutti insieme affinché ciò avvenga e affinché questo episodio aiuti anche i nostri Enti ad essere il più virtuosi possibile”.