Entro metà giugno i famigliari e i tutori delle ospiti della Casa della Divina Provvidenza “Le Perle” dovranno decidere se trasferire le venti donne che oggi risiedono a Dronero, nella Residenza sanitaria assistenziale “Le Acacie” di Santo Stefano Roero.
La Congregazione delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli che gestiscono la struttura hanno infatti confermato di voler chiudere definitivamente la casa entro fine 2025. Dopo settimane di discussioni e tavoli di lavoro per riuscire a trovare una soluzione idonee ad accogliere le ospiti, affette da disabilità di tipo psichiatrico. Nei giorni scorsi è emersa la disponibilità ad accogliere tutte le venti ospiti da parte della Residenza di Santo Stefano Roero, struttura che ha recentemente riaperto con una nuova gestione (Agathon Srl) dopo essere stata chiusa lo scorso autunno dall’Asl. Della possibilità di trovare una soluzione che permetta di non disgregare il gruppo delle ospiti ma di accoglierle insieme in un’unica struttura si è discusso ieri sera (giovedì 29 maggio) a Dronero durante un incontro a cui hanno partecipato i famigliari delle ospiti (quasi tutti presenti) alcuni rappresentanti del personale, il presidente della Commissione sanità, assistenza, servizi sociali, politiche degli anziani della Regione Piemonte Luigi Genesio Icardi, Giuseppe Van Cleeff (Cisl Fp), Elio Lingua (presidente delle Acli provinciali cuneesi), suor Anna (Le Perle), Piergiuseppe Zagnoni (neurologo), Maria Grazia Gerbaudo (assessore comunale di Dronero con delega alla Sanità, Assistenza e Politiche Sociali) e in video collegamento il presidente di Agathon Srl Tullio Marini.
“La soluzione a cui puntiamo è mantenere insieme quella che è una famiglia che ha sempre vissuto insieme – ha spiegato Giuseppe Van Cleeff (Cisl Fp Cuneo) -. In questi giorni mi hanno contattato presidenti di altre strutture, anche più vicine, ma la disponibilità è di pochi posti, Le Acacie al momento è l’unica struttura che ha la capienza per accogliere tutto il gruppo. Abbiamo uno step a giugno dove avremo poi le valutazioni, in base alle valutazioni sapremo chi è convenzionato e chi no, quali potranno essere le spese e quali a carico dei parenti. La distanza indubbiamente c’è perchè Santo Stefano Roero non è Dronero, ma è l’unica possibiltà che abbiamo al momento per mantenere il nucleo unito. E’ una scelta che deve essere fatta in famiglia e in modo rapido, bisogna avere le idee chiare, non possiamo poi all’ultimo tentennare, abbiamo bisogno di un numero per capire qual è la volontà e procedere in un senso o nell’altro. Definito questo passaggio passeremo poi ad attivare tutti i percorsi di ricollocazione e di ammortizzazione del personale, ma non possiamo farlo oggi quando non sappiamo ancora i tempi di ricollocamento delle ragazze”.
La Residenza “Le Acacie” è al momento una casa di riposo, ma verrà adattata al tipo di ospiti e alle loro necessità specifiche secondo quanto previsto dalle Dgr 35 e 48 sia dal punto di vista dei requisiti struturali che gestionali (personale per ogni tipo di categoria e ore di servizio). Nelle prime due settimane di giugno a Dronero dovrebbero essere effettuate le visite alle ospiti per la successiva valutazione da parte della Commissione di vigilanza dell’Asl, passaggio che decreterà se la residenza sarà in regime di convenzione. Le tariffe sono divise in sei categorie a seconda della tipologia di utente, per un’intensità medio-alta (come dovrebbe essere nel caso delle ospiti delle Perle) si parla di 94 euro al giorno, in caso di convenzione la quota coperta dalla sanità pubblica sarà del 70% per le giovani e del 50% per le over 65, mentre la retta tutta privata sarebbe di 2.500 euro al mese.
“Abbiamo due temi importanti – ha sottolineato Icardi -, 1) si tratta di una famiglia di soggetti fragili che sarebbe bene tutelare nella loro interezza per non provocare un ulteriore trauma con lo spostamento, 2) trovare una soluzione per i dipendenti, per gli oss non sarà un problema, mentre per gli altri dovremo trovare una soluzione. Inizialmente avevamo fatto una ricognizione sui luoghi più vicini per spostare questa ragazze, ma non ci sono posti. Tenendo conto dei setting assistenziali che sono necessari, a Le Acacie ci sarebbe la possibilità e per avere un’ulteriore garanzia mi sono già interfacciato anche con Luca Monchiero della Commissione Vigilanza dell’Asl Cn 2 che è il gruppo che si occupa della verifica e del controllo dei requisiti delle strutture sanitarie private. Non siamo qui a sponsorizzare Le Acacie, non è detto che questa sia la situazione definitiva, questa potrebbe essere una soluzione intermedia che permetterebbe alle sorelle di andare avanti con i loro progetti e alle ragazze di rimanere insieme”.
“Capisco che la strutura sia molto lontana (70,6 km ndr), ma la disponibilità esiste, volendo anche ad ospitare a carico nostro una o due suore della congregazione – ha ribadito Tullio Marini, presidente di Agathon Srl -. Un’esperienza come quella de Le Perle è francamente impossibile oggi, perchè le sorelle hanno messo a disposizione loro stesse con la loro dedizione e la loro vocazione, ma se rimanessero insieme a Le Acacie cercheremo di trovare una soluzione che possa diventare la più bella possibile per queste figliuole, anche se niente sarà più come le Perle di Dronero. Queste ragazze fino ad oggi non hanno mai pesato sul bilancio regionale grazie alle suore che hanno fatto un lavoro meraviglioso a costo zero per la comunità”.
“Questa realtà è nata come modo per valorizzare la dignità delle ragazze – ha ricordato il parroco don Giovanni “Gion” Banchio -. Pensiamo alla situazione della disabilità a inizio 1900, la comunità di Dronero ha capito e accolto quete ragazze, una storia che ha segnato la nostra comunità nel rispetto di queste persone che hanno creato una famiglia, tenendo conto anche del lungo servizio delle suore che si sono prodigate nei decenni e che hanno lasciato un segno nello spirito di quella casa. Quello che colpiva tutti entrando nella casa è sempre stata la serenità che si leggeva nel volto delle suore e delle ragazze che lì abitavano”.
“Le suore hanno da sempre rappresentato un po’ le mamme di queste ragazze – ha detto Elio Lingua (Acli Cuneo) -, sarebbe veramente necessario che a livello romano si capisse la neceessità di fare un piccolo sforzo per permettere alle sorelle di accompagnare le ospiti de Le Perle in questo passaggio, se no mancherebbe il tassello dell’affetto. E’ un passaggio che deve essere vissuto con la maggior serenità possibile, per le ospiti e per i famigliari”.