“Politici e amministratori regionali, provinciali e comuunali inadeguati, come anche le socie pubbliche di Cogesi”. Così sintetiszza il Comitato Cuneese Acqua Bene Comune, lo stato di nuovo stallo in cui si trova il processo di publicizzazione del ciclo idrico in provincia di Cuneo.
La notizia pubblicata su La Guida del 29 maggio che entro fine giugno Cogesi dovrà pagare i 69 milioni di euro del Valore Residuo a Egea Acque, oggi Iren, dopo la comunicazione di Ato e la decisione all’unanimità la Conferenza d’ambito del 21 maggio perché Iren ha diffidato l’Ato di concedere ulteriori proroghe dei termini di pagamento. Ora Cogesi deve chiudere definitivamente la ricerca dei fondi necessari da versare a Egea Acque, fondi che le spettano per il subentro.
“L’Autorità d’Ambito, Egato4, – scrive per il Comitato Cuneese Acqua Bene Comune, Oreste Delfino – lo scorso 21 maggio, ha dovuto indire una Conferenza d’Ambito in cui presentare, ai sindaci rappresentanti delle diverse aree della provincia, gli elevati rischi legati ai potenziali ritardi sul pagamento del valore residuo. I rappresentanti delle aree hanno deliberato all’unanimità di: diffidare Cogesi al pagamento del VR a Egea Acque entro il 12 luglio, pena la decadenza dall’affidamento; intimare a Cogesi e Egea Acque di aprire entro il 4 giugno il tavolo tecnico per il subentro, con la trattazione in particolare delle questioni relative al personale e alla ricognizione dei beni strumentali. Un atto resosi necessario a causa della mancanza di coraggio e dell’inerzia di una certa politica che non sa assumersi le proprie responsabilità”.
Ma è il Comitato Cuneese Acqua Bene Comune è durissimo nella sua analisi. “Ma più in dettaglio, – scrive – di chi sono le responsabilità di questa grave situazione? Certamente di quei sindaci che all’epoca appoggiarono i tanti ricorsi della vecchia Egea contro la gestione pubblica. Anche però dei promotori del famigerato accordo Borgna/Bo che impose a Cogesi di assegnare comunque un ruolo al gestore privato Tecnoedil (ora IREN) uscente. Accordo poi inopportunamente accettato dai nuovi sindaci di Alba, Bra e dal rappresentante del Roero, dal nuovo presidente della Provincia e supinamente accettato da tutti gli altri sindaci del territorio. Ma anche della posizione delle società socie che hanno voluto fare scelte diverse dalla consorziante Cogesi e dalla sua governance. Come se non bastasse la nuova Egea Acque, controllata al 100% da IREN, ha perseverato nel minacciare altre azioni legali contro il ritardo nel pagamento che loro avrebbero preteso per il 31 dicembre 2024 e ad avanzare improponibili soluzioni di parternariato pubblico/privato. Un film che si ripete! Qui occorre ricordare che il valore residuo non è un debito di Cogesi nei confronti di IREN, bensì un riconoscimento dovuto per il subentro e fino quando questo non avviene il vecchio gestore continua ad incassare le bollette senza subire alcun danno. Se dopo essere stati per anni sotto il ricatto della vecchia Egea e aver subito i danni noti ora rischiassimo di sottometterci al nuovo privato IREN o ad altri terzi incomodi, i cittadini non dovrebbero fare altro che chiederne conto a tutta la politica regionale, provinciale e comunale che ci governa. L’azione dell’Autorità d’Ambito ha dato uno scrollone al sistema e riteniamo (auspichiamo) che tutti si daranno da fare per tamponare l’emergenza: le banche contattate, garantite dalle bollette, saranno pressate per assicurare il finanziamento dell’operazione entro poche settimane, Cogesi dovrà presentarsi al tavolo tecnico per il subentro con elementi certi e incontrovertibili”.
Oggi, venerdì 30 maggio, Provincia, società socie e sette sorelle si vedranno per capire come procedere. Cogesi è oggi formata da Acda, socio di maggioranza e da Alac, Calso, Infernotto, Mondo Acqua e Sisi. Ma entra in Cogesi anche Alse, la società che gestisce i servizi nell’Atla Langa e soprattutto il prossimo 3 giugno ci sarà anche Alpi Acque di Simone Mauro, la consolidata società che gestisce il servizio nel Saluzzese, Fossanese e Saviglianese che nei mesi passati si è pubblicizzata, passando da società mista a pubblica, proprio per entrare in Cogesi. Ad oggi la Provincia ha pubblicato un avviso pubblico per la designazione dei componenti del consiglio di amministrazione di Cogesi, un bando che scade il 4 giugno, all’indomani dell’entrata di due nuove società all’interno di Cogesi.