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Venerdì 30 maggio 2025

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Tribunale, Demarchi saluta Cuneo prima del trasferimento a Trento

Entrato in carica a ottobre 2016, ha gestito il nuovo corso dopo la chiusura delle sedi di Saluzzo e Mondovì

Cuneo

La Guida - Tribunale, Demarchi saluta Cuneo prima del trasferimento a Trento

Da presidente entrato in carica a ottobre 2016, Paolo Giovanni Demarchi Albengo (il primo da sinistra nella foto) ha gestito il nuovo corso del Tribunale di Cuneo dopo la chiusura delle sedi di Saluzzo e Mondovì e il trasferimento di tutti gli uffici nelle due sedi di Cuneo, in piazza Galimberti il Tribunale penale e in via Bonelli il Tribunale civile; ora, dopo otto anni, lascia il suo incarico per trasferirsi alla sede della Corte d’Appello di Trento dove presiederà la I Sezione civile, dopo la delibera di marzo scorso del Consiglio Superiore della Magistratura. Il trasloco degli uffici era avvenuto nell’estate prima del suo insediamento, a lui è toccato occuparsi della successiva sistemazione e organizzazione degli spazi e degli uffici e della messa a regime di un tribunale con 27 magistrati e 91 impiegati tra cancellerie e uffici amministrativi. Un percorso non facile, reso ancora più accidentato dall’emergenza Covid, dopo poco più di tre anni di presidenza e dalla continua erosione di personale amministrativo che in questo arco di tempo si è praticamente dimezzato, con una scopertura del 50% delle posizioni: “Manca il dirigente amministrativo da quattro anni così come sono scoperti i sette posti di direttore amministrativo”, ha spiegato il presidente nell’incontro di saluto ai giornalisti, tenuto oggi (giovedì 29 maggio) insieme al presidente della Corte d’Appello Edoardo Barelli Innocenti, prima del suo trasferimento previsto per domani (venerdì 30 maggio). Anche per quanto riguarda la magistratura le cose non vanno tanto meglio, con una carenza di organico del 15%: “In particolare è critica la situazione del giudice di pace, a Saluzzo ce ne sono uno su quattro e a Mondovì tre su cinque”, ha spiegato il presidente sottolineando questa criticità anche in vista della riforma del civile che amplierà le competenze dei giudici di pace che in futuro si occuperanno di cause fino al valore di 20.000 euro e di 50.000 euro di risarcimento danni. Per il presidente della Corte d’Appello l’accorpamento dei tribunali è stato sicuramente positivo, avrebbe dovuto portare maggiore razionalizzazione ed efficienza, ma la sua efficacia è stata nel tempo smorzata dalla cronica mancanza di risorse economiche e di personale che costringe tutti a fare continui sacrifici per garantire un servizio ai cittadini. Per Demarchi cuneese di nascita che si è formato prima come pretore ad Alba e poi come giudice a Mondovì, con un passaggio di cinque anni in Corte di Cassazione prima di tornare come presidente del Tribunale di Cuneo, questo trasferimento, ammette: “Fa un po’ di impressione, ho uno stato d’animo contrastato ma cerco sempre di cogliere gli aspetti positivi del cambiamento”. “Abbiamo sempre riconosciuto al dott. Demarchi doti di grande disponibilità e schiettezza – ha sottolineato l’avvocato Alessandro Ferrero, presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati – e sentiamo di doverlo ringraziare per la sua capacità di rispondere alle nostre richieste e perché abbiamo sempre trovato la sua porta aperta al confronto in un’ottica di leale collaborazione al servizio dei cittadini”.

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