Un gruppo di giornalisti della stampa estera parteciperà a un tour in Piemonte venerdì 30 e sabato 31 maggio per scoprire il circuito ‘Chiese a porte aperte’. Il progetto che mira ad ampliare la fruizione del patrimonio di arte sacra in Piemonte e Valle d’Aosta attraverso una modalità tecnologica innovativa.
Il sistema ‘Chiese a porte aperte’ si basa su una App gratuita che permette di prenotare e accedere alle chiese tramite smartphone, aprendo la porta con QR Code. È stato ideato dalla Consulta per i beni culturali ecclesiastici del Piemonte e Valle d’Aosta e dalla Fondazione CRT. E realizzato con il sostegno della Regione Piemonte, Assessorato alla Cultura e al Turismo, con il cofinanziamento dei proprietari dei beni.
Mons. Olivero. “Valorizziamo i piccoli scrigni d’arte”
Monsignor Derio Olivero, vescovo di Pinerolo e Responsabile CEP (Conferenza Episcopale piemontese) per i Beni Culturali, sottolinea l’importanza del progetto: “In Piemonte e Valle d’Aosta esistono molte chiesette che contengono un prezioso patrimonio artistico e che sono quasi sempre chiuse. Spesso, in passato, mi capitò di trovarmi di fronte a una di queste chiesette. E dovetti girare ore per avere la chiave. A volte, addirittura, tornai a casa deluso, senza riuscire ad entrare.
Cristo Pantocratore nella cappella Santa Maria delle Vigne in Mondovì
Il progetto ‘Chiese a porte aperte’ valorizza questi piccoli scrigni d’arte offrendo a tutti la possibilità di entrare in qualunque ora del giorno. Inoltre, propone una narrazione puntuale e vivace, accompagnata da un brillante gioco di luci. L’allestimento pone attenzione alle capacità sensoriali e cognitive delle persone”.
Poggi: “Chiese a porte aperte. Iniziativa unica in Europa”
“Il progetto Chiese a porte aperte è un esempio virtuoso di come la tecnologia possa valorizzare il patrimonio culturale e renderlo accessibile a tutti – dichiara Anna Maria Poggi, Presidente della Fondazione CRT -. Siamo particolarmente lieti che anche la stampa internazionale possa conoscere da vicino quest’innovativa iniziativa, unica in Europa, che unisce innovazione, tutela e partecipazione. E che nasce proprio per far conoscere e restituire centralità ai luoghi identitari delle nostre comunità. Per Fondazione CRT la tutela del patrimonio artistico ecclesiastico è da sempre centrale nelle proprie linee d’intervento, sia per entità di risorse stanziate, sia per ricerca di soluzioni innovative per la sostenibilità e finalità”.
Il viaggio è organizzato dalla Consulta regionale per i beni culturali ecclesiastici con il sostegno della Fondazione CRT.