“Città in note. La musica dei luoghi” chiude la sua quinta edizione superando ogni aspettativa: quasi 9.000 presenze in sei giorni di concerti, incontri e performance in oltre trenta appuntamenti che hanno trasformato Cuneo in una vera città-palcoscenico. Il festival di musica, valorizzazione e formazione, promosso da Fondazione Artea con il Comune di Cuneo, con la direzione artistica di Claudio Carboni e Carlo Maver, continua il suo percorso di crescita rafforzando il suo ruolo nel panorama culturale regionale e nazionale.
Ad aprire la rassegna sul palco del Teatro Toselli, il salotto culturale cittadino, è stato il pianismo visionario di Dardust, protagonista di un live intimo e sofisticato per piano e trio d’archi che ha incantato il pubblico con atmosfere sospese tra il minimalismo classico e l’elettronica ambient per un’apertura raffinata che ha segnato il tono emotivo e artistico di questa edizione. Il giorno successivo il teatro si è trasformato con il pieno di energia con La Rappresentante di Lista, che ha scelto Cuneo come tappa inaugurale del suo “Giorni Felici Summer Edition 2025”. Il duo ha regalato un concerto vibrante, teatrale e consapevole, dove musica, performance e pensiero libero si sono fusi in un rito collettivo potente e coinvolgente. Sabato sera, il palcoscenico ha accolto l’eleganza e la forza espressiva di Francesca Tandoi, acclamata pianista jazz che ha proposto un set travolgente tra swing e comunicazione con il pubblico.
Particolarmente significativa in questa edizione la presenza del METS, il Dipartimento di Musica Elettronica del Conservatorio “G.F. Ghedini” di Cuneo, che ha proposto un potente palinsesto tra sperimentazione sonora, tecnologia e pensiero critico. Il concerto audiovisivo di Alessandro Cipriani ha offerto al pubblico una riflessione profonda sulla voce tra spiritualità e contemporaneità; il progetto BERioBERberian100 ha invece celebrato Cathy Berberian e Luciano Berio con un trittico di eventi che ha unito conferenze, soundwalk e la toccante performance “A CATHY” con Ljuba Bergamelli. Il talk “La voce aumentata”, dedicato al rapporto tra musica, linguaggio e intelligenza artificiale, ha aperto un inedito dialogo tra discipline e generazioni, incarnando al meglio lo spirito innovativo e formativo del festival. Anche in questa edizione il festival ha rinnovato la sua vocazione urbana e partecipata, portando la musica nei teatri, nelle chiese, nei parchi trasformando Cuneo in un vero e proprio palcoscenico diffuso capace di coinvolgere ogni tipo di pubblico con una proposta musicale intelligente e accattivante nello stesso tempo.
Il gran finale al Palazzetto dello Sport ha regalato al pubblico un’emozione collettiva con l’esecuzione della Nona Sinfonia di Beethoven che ha coinvolto 250 artisti, 70 orchestrali e 180 coristi diretti da Gian Rosario Presutti (direttore) e Massimo Peiretti (maestro del coro) e le voci sublimi del soprano Fernanda Costa, del mezzosoprano Anna Vasileva, del tenore Zidong Sun, e del baritono Andrea Goglio.All’Orchestra e al Coro del Conservatorio “G.F. Ghedini” di Cuneo si sono uniti i Conservatori “G. Verdi” di Torino, “A. Vivaldi” di Alessandria e “G. Cantelli” di Novara e numerosi corali del territorio – Corale Polifonica “Il Castello” di Rivoli (Massimo Peiretti, direttore), del Coro della Società Corale Città di Cuneo (Giuseppe Cappotto, direttore), del Coro Polifonico di Boves (Flavio Becchis, direttore) e del Gruppo Corale “I Polifonici del Marchesato” (Enrico Miolano, direttore) – per una chiusura potente e simbolica, emblema di un progetto capace di fare rete e generare senso di comunità attraverso la musica: e la partecipazione della
Il festival ha confermato il suo approccio trasversale e inclusivo, coinvolgendo anche quest’anno tutte le eccellenze formative musicali locali in un’ottica di valorizzazione del talento giovanile e del territorio. E così sono stati centrali i tanti momenti di confronto con artisti, autori e professionisti, grazie al progetto The Youth Factor e alle numerose masterclass, soundwalk e talk.
«La quinta edizione di “Città in note” conferma la crescita di un festival che in questi anni ha saputo esprimere una visione strategica di cultura come strumento per lo sviluppo e l’attrattività. Fondazione Artea ha realizzato e superato gli obiettivi iniziali impegnando creatività e nuove risorse per sostenere una aspettativa ormai consolidata. Ci teniamo a ringraziare il pubblico entusiasta e tutte le istituzioni e realtà che danno fiducia al progetto. Siamo già al lavoro per “Città in note” 2026», dichiara Davide De Luca, direttore della Fondazione Artea.
«Cinque anni fa abbiamo concepito con Artea un evento musicale capace di superare le tradizionali barriere di genere, con l’ambizione di coniugare qualità artistica e accessibilità, valorizzando al contempo i luoghi più rappresentativi della città. In occasione del quinto anniversario di “Città in note”, possiamo affermare con soddisfazione di aver dato concreta realizzazione a questo progetto ambizioso. L’intento di proporre un’offerta culturale ricercata, ma in grado di suscitare interesse e partecipazione da parte di un pubblico ampio e diversificato, si è pienamente realizzato. Lo testimonia la significativa affluenza di pubbblico ai numerosi appuntamenti proposti. Conclusasi questa edizione particolarmente significativa, siamo già pronti a guardare al futuro e a lavorare alla programmazione dell’edizione 2026», aggiunge Cristina Clerico, assessora alla Cultura e alle Politiche giovanili del Comune di Cuneo.