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Giovedì 19 giugno 2025

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3 anni e 9 mesi di carcere per violenza contro la compagna

Per tre volte era tornata sui suoi passi riaccogliendo quell’uomo violento che ogni volta le prometteva che tutto sarebbe cambiato

Magliano Alpi

La Guida - 3 anni e 9 mesi di carcere per violenza contro la compagna

Per tre volte era dovuta scappare di casa a Magliano Alpi e dalle botte del compagno che pretendeva su di lei un totale controllo, e per tre volte era tornata sui suoi passi riaccogliendo quell’uomo violento che ogni volta le prometteva che tutto sarebbe cambiato, che lui sarebbe cambiato, che non avrebbe più bevuto e non l’avrebbe più picchiata. Quando però nel settembre del 2022 le lanciò in faccia il telefono, la donna fece le valigie e se ne andò per sempre insieme ai figli.
In aula il pubblico ministero Carla Longo ha ricostruito gli episodi di violenza di Gabriel Lazaroiu ai danni della ex compagna e ha chiesto per lui la condanna a 3 anni e 6 mesi di detenzione. Il primo episodio si verificò nell’estate del 2016, la donna aveva trovato lavoro e lui con quei soldi si comprava da bere e si ubriacava; quel giorno la spinse e le prese il telefono, la donna scappò dai vicini e lui andò per qualche tempo da un amico a Torino. Quando tornò le promise che non sarebbe accaduto mai più.
Dopo un anno l’aggredì con due testate che la obbligarono a correre al Pronto Soccorso; un amico era venuto da Torino per aiutarli a montare il televisore. Preso da un attacco di gelosia prese a testate lei e spaccò il televisore. Le portò via anche il bancomat sostenendo che il soldi depositati sul conto erano tutti suoi. Dopo la promessa che tutto sarebbe cambiato, lei ritirò la denuncia e lo riaccolse in casa.
Un anno dopo la coppia ebbe un figlio e lei decise di far venire in Italia anche il suo primo figlio avuto da una precedente relazione. L’abuso di alcol però non si interruppe mai, “lui ha avuto brutti comportamenti con mio figlio, mi dipingeva come una cattiva madre” aveva spiegato in aula la donna.
L’emergenza Covid complicò ulteriormente le cose: rimasta senza lavoro in casa con i figli, la donna faticava a mettere insieme pranzi e cene dato che lui non le lasciava i soldi per fare la spesa. La notte di capodanno del 2021, l’uomo chiuse in casa la donna con i figli e uscì a bere con un amico. Ai primi di gennaio del 2021 l’uomo schiaffeggiò il bambino più grande e poi la compagna che teneva in braccio il figlio piccolo, “persi l’equilibrio e caddi a terra, il bambino cadde con me e sbattè la testa al muro. Dall’ospedale la donna venne portata con i figli in una casa protetta dove rimase per sei mesi circa. Nelle videochiamate con il figlio, l’imputato le diceva che stare senza di loro per tutto quel tempo gli era servito di lezione e lei lo perdonò ancora una volta.
Quando rientrò a casa dopo aver nuovamente ritirato la querela la donna trovò un lavoro con contratto a tempo indeterminato e lui ricominciò con le scenate di gelosia, cercando ogni motivo per non farla andare a lavorare. Dopo un susseguirsi di scenate e liti, la donna iniziò a cercare un appartamento per trasferirsi; quando lui scoprì sul tablet la cronologia delle ricerche di case in affitto scattò di nuovo contro di lei tirandole in faccia il telefono. Dall’ospedale tornò a casa ancora una volta facendo finta di niente per non destare sospetti, ma un pomeriggio con la scusa di andare alla fiera di Vicoforte si allontanò definitivamente con i figli.

Alla richiesta di condanna del pubblico ministero si era associata anche la parte civile chiedendo un risarcimento di 10 mila euro, mentre la difesa non ha potuto fare altro che chiedere il minimo della pena e i benefici di legge. Il collegio dei giudici ha però deciso di condannare l’imputato a 3 anni e 9 mesi di reclusione con pagamento di un risarcimento di 10 mila euro, con interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e sospensione della potestà genitoriale per 7 anni e 6 mesi.

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