C’è anche, ed è inevitabile, uno sguardo decisamente internazionale e globale tra gli interventi agli Stati Generali del Digitale, in corso nel pomeriggio di oggi (giovedì 22 maggio) in Confindustria Cuneo, con due testimonianze che hanno suscitato forte attenzione in sala.
Paolo Lezzi (fondatore e ad InTheCyber Group) ha ricordato che la cybersicurezza è questione geopolitica, quindi fondamentale e strategica per ogni Paese.
“Siamo tutti soggetti coinvolti nella sicurezza del Paese – ha sottolineato -. Occorre unire le forze del pubblico e del privato, potrebbe essere utile anche fare uno screening delle criticità a tutti i livelli per un sistema di sicurezza condiviso”.
Obiettivo deterrenza, anche di fronte all’evoluzione degli scenari negli ultimi anni: “Il dominio cyber è ormai da tempo uno degli scenari di guerra, di una guerra completamente ibrida, in cui questa tecnologia entra direttamente nei conflitti armati. Un attacco cyber può generare crisi sistemiche. Dobbiamo rinforzare le strutture e le competenze, per creare deterrenza, e quindi servono grandi risorse. Abbiamo grandi università, imprese tecnologiche, mentalità di creatività: dovremmo sedere al tavolo delle potenze cyber, che crea cyber deterrence. Non possiamo tirarci indietro: o cambiamo mentalità, o saremo soppressi. Questa non è una bolla: sarà sempre più così, quindi dobbiamo essere pronti”.
Nello sviluppo dell’incontro, Paolo Silvestri (delegazione Ue di Confindustria a Bruxelles) ha spiegato le priorità della Commissione europea in materia di cybersicurezza e intelligenza artificiale, con AI act e Cyber resilience act, ma anche Cyber solidarity act: anzitutto creare “un ecosistema cyber sicuro”, con un approccio determinato, competente e solidale per difendere la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia (letteralmente, come da mandato alla commissaria incaricata), per creare e far crescere la competitività digitale dell’Ue.