Sul finire della Seconda guerra mondiale e negli anni immediatamente successivi al 1945, le potenze vincitrici avviarono una serie di incontri, conferenze e negoziati per disegnare gli equilibri del mondo che sarebbe venuto. Accanto alle conferenze di Yalta e Potsdam, che ebbero ad oggetto temi di natura prevalentemente politica, ci furono anche tentativi di costituire organizzazioni o sistemi di accordi per il sostegno economico dei paesi in difficoltà. Erano evidenti, infatti, le radici economiche della destabilizzazione della Germania dopo la Prima guerra mondiale e il conseguente diffuso disagio sociale che aveva contribuito all’affermazione del nazismo. John Maynard Keynes, l’economista inglese che diede a Roosevelt gli strumenti teorici e di politica economica per portare gli Stati Uniti fuori dalla Grande depressione, aveva abbandonato la conferenza di Parigi del 1919 in forte disaccordo con le sanzioni di guerra che le nazioni vincitrici della Prima guerra mondiale si avviavano a imporre alla Germania.
Per leggere questo contenuto devi essere abbonato all’edizione digitale de La Guida.
Abbonati qui