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Mercoledì 14 maggio 2025

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Si chiude il sipario dell’edizione 2025 del Cuneo Montagna Festival

Durante la tre giorni di eventi un centinaio di giovani provenienti da tutta Italia e da altri paesi Europei si sono confrontati sulle problematiche e sulle potenzialità del territorio alpino

Cuneo

La Guida - Si chiude il sipario dell’edizione 2025 del Cuneo Montagna Festival

Chiuso il sipario sull’edizione 2025 del Cuneo Montagna Festival, terzo anno di un festival rilanciato dall’amministrazione in un percorso che vuole rendere la montagna e il rapporto con il territorio alpino più presente e più vivo in città.
“Una montagna di giovani” è stato il leit-motiv delle tre giornate che accanto all’offerta di convegni, presentazioni, film, festa ha visto un centinaio di giovani provenienti da tutta Italia e da altri Paesi europei animare laboratori e momenti pensati per loro. Lo sforzo è stato quello di coinvolgere la generazione dei 18-30 anni nelle riflessioni sulle problematiche e sulle potenzialità del territorio alpino. “Serve un pensiero sistemico, di rete”, hanno detto i giovani nel convegno di sabato 10 maggio nel Salone d’Onore, dove è stato presentato il report “Mezzaluna Alpina. Dinamiche e prospettive dei territori metromontani della Provincia di Cuneo”, curato dal Centro Interdipartimentale FULL – Future Urban Legacy Lab (Politecnico di Torino). Il report, coordinato dai prof Antonio De Rossi e Loris Servillo, è frutto di un lavoro di ricerca durato un anno, e rappresenta le sfide e le problematiche della mezza luna alpina, quella fascia di territorio che abbraccia Mondovì, Cuneo e Saluzzo, tra la pianura e le terre alte. Questioni come lo spopolamento, la mancanza di servizi, la difficoltà di accessibilità si risolvono solo se insieme si ragiona in termini di sviluppo territoriale.  A questo dovrebbe portare il Patto dei Sindaci, siglato dai primi cittadini delle tre città della mezzaluna, e che dà l’avvio a un percorso costate e strutturato di confronto strategico.
Il festival però è stato anche storie e testimonianze, come quella di Matteo Della Bordella, Filip Babicz, Marika Abbà, Francois Cazzanelli, Anna Rizzo che hanno saputo affascinare il pubblico. Cuneo Montagna Festival è stato anche cinema e musica che ha portato il sapore della festa nelle piazze di Cuneo. Tanti i visitatori agli stand del villaggio Alpino che hanno dato la possibilità di conoscere realtà ed esperienze metro-montane. Molto apprezzati anche i due momenti dedicati ai “dialoghi di architettura alpina”. Ma soprattutto il festival è stato un incontro tra i giovani, attraverso i circa 40 laboratori animati da loro e dedicati a loro. I social del festival hanno raccontato i loro volti, il loro entusiasmo e le loro idee con una presenza che ha cambiato il volto e il profilo del Festival in questi giorni.
Il Festival resta ancora presente in città in questi giorni con la mostra presso il salone CDT “La montagna custode di legami” aperta fino al 18 maggio. Il Convegno organizzato dal GAL Tradizione delle Terre Occitane, “Paesaggi Futuri: progettare e costruire nelle Aree Montane” (Demonte, 16 e 17 maggio 2025) – pensato come spin-off del Cuneo Montagna Festival – si terrà un importante confronto tra Soprintendenza, Regione Piemonte, Enti pubblici, tecnici comunali, commissioni del paesaggio, professionisti, imprese e cittadini sul tema della filiera del legno.
Così commenta l’assessora alla Metromontagna Sara Tomatis: “È stata un’edizione importante per tante ragioni. La firma del patto tra i 3 sindaci di Cuneo Saluzzo e Mondovì rende la Mezzaluna Alpina qualcosa che va ben oltre un’idea. Certo ora sarà compito e responsabilità della politica trasformare questa piattaforma in azioni concrete per le valli e i suoi abitanti. Un grazie ai cittadini di Cuneo e agli abitanti delle nostre montagne che hanno animato questa tre giorni, oltre naturalmente a tutti coloro – enti, associazioni e persone – che hanno contribuito con il loro lavoro al Festival. Se questa manifestazione è stata una festa lo dobbiamo soprattutto a loro. Grazie ancora alla “montagna d giovani” che ha elaborato idee, progetti, si è raccontata e confrontata. Sarà un patrimonio che non disperderemo, anzi stiamo valutato di rendere un momento fisso del festival, magari con alcuni cambiamenti. In una battuta posso dire che il Festival è ringiovanito e anche per il futuro della montagna credo sia una gran bella notizia”.
Aggiunge la sindaca Patrizia Manassero: “Insieme ai giovani la montagna assume un aspetto completamente diverso. E da loro è arrivato l’invito e l’appello ad andare oltre: oltre i confini e gli steccati, oltre le paure, oltre i limiti che a volte ci paiono insormontabili, oltre un modo di fare consolidato per affrontare sfide che richiedono soluzioni e strategie nuove. Teniamo prezioso questo incoraggiamento per il nostro lavoro futuro. Un grazie a tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione del Festival”.

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