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Lunedì 12 maggio 2025

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Estorce denaro a una donna per un debito dell’ex, a processo

Pressioni e minacce per ottenere i soldi, con una riscossione mensile e con la sottrazione di materiale

Verzuolo

La Guida - Estorce denaro a una donna per un debito dell’ex, a processo

Prosegue al tribunale di Cuneo il processo a carico di D. D., l’uomo accusato di estorsione dalla donna che si ritrovò suo malgrado a dover ripagare un debito contratto dal suo ex fidanzato. La giovane aveva riferito al giudice di essere stata contattata dall’imputato che aveva prestato 60.000 euro al suo ex fidanzato e voleva che lei si facesse carico della metà di quel debito, vale a dire 30.000 euro: “Venne al mio negozio a chiedere i soldi, gli dissi che la cosa non mi riguardava ma lui si fece minaccioso dicendo di non farlo diventare cattivo, che sapeva dove abitavo e che bella macchina aveva mio fratello”. All’inizio la richiesta era di mille euro al mese che poi divennero 400 euro due volte al mese: “Protestava che meno di questo non era accettabile e si faceva pressante”, aveva riferito la donna al giudice. Per circa un anno, nel corso del 2024, la donna ha riferito di aver pagato mensilmente all’uomo arrivando a consegnargli anche il furgone della ditta che nel frattempo aveva chiuso e del materiale della sua attività (un compressore, un laser, rampe di scarico, un computer). Merce che doveva servire a ridurre il debito ma di cui lei non seppe mai l’esatto importo: “Gli chiedevo quanto restava da pagare ma lui diceva di non preoccuparmi che lui faceva i conti”. In seguito alla denuncia di dicembre 2024, l’uomo venne colto in flagranza di reato mentre si trovava a casa della vittima per riscuotere la rata di Natale: “Gli avevo chiesto sarcasticamente se per Natale voleva anche un regalo e lui mi rispose di sì, di non preoccuparmi che mi avrebbe fatto gli auguri”. Nell’appartamento della vittima, nascosto in una stanza, era presente anche il luogotenente dei Carabinieri che ascoltò la conversazione fra i due, notando il tono perentorio con cui l’imputato chiedeva alla donna di fare di più nella restituzione. Diversa invece la versione dei fatti fornita nel corso dell’ultima udienza dall’ex fidanzato della donna, il quale ha riferito di un prestito non chiesto da lui ma dalla ex e dal padre di lei che volevano realizzare una grossa officina a Savigliano e che lui aveva restituito la propria parte del prestito. In sala ha deposto anche l’uomo che acquistò il furgone che era appartenuto alla vittima e che ha riferito di averlo pagato 3.000 euro, diversamente da quanto riferito dalla vittima a cui l’imputato disse di averlo venduto per 2.000 euro. Alla prossima udienza verranno sentiti i testimoni rimanenti.

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