È un anno pesante il 2025 per il miele, ancora una volta il comparto apistico soffre: il calo di produzione si registra in tutta la regione, con fortissime riduzioni. I motivi, ancora una volta, sono da ricercare in pesticidi e malattie delle api, ma anche nell’andamento meteo e nei cambiamenti climatici generali, che rendono sempre più complessa l’attività fondamentale di questi insetti e il loro lavoro insieme a chi ricava il loro miele per commercializzarlo, nonostante la concorrenza sempre più forte dell’import selvaggio (non sempre così sicuro, sottolineano spesso i produttori italiani).
Nell’ultimo periodo poi, secondo un allarme rilanciato in questi giorni anche da tecnici del settore, si è aggiunto un altro “nemico delle api”: la vespa velutina, detta anche calabrone dalle zampe gialle o calabrone asiatico, che preda alcuni insetti e soprattutto le api. In questi giorni Aspromiele (Associazione produttori miele) Piemonte ha diffuso una richiesta di collaborazione, in modo che si provveda con tempestività a segnalare esemplari e nidi di vespa velutina. Le presenze sono state registrate soprattutto nell’alta val Tanaro e nell’alta Langa (Alto, Caprauna, Garessio, Ormea, Priola). “I nidi primari – spiegano dall’organizzazione di produttori – sono costruiti in primavera e sono grandi come una pallina da tennis, spesso costruiti in ambiente urbano, sotto i tetti delle abitazioni. Le trappole posizionate sul territorio contengono birra per catturare le regine di vespa ed evitare quindi nidi futuri” (in caso di avvistamenti: tel. 366-2039203, 0171-693689, 346-6027829).
